L’assegno di ricollocazione è uno strumento che viene offerto ai disoccupati per incrementare le possibilità di inserirsi nuovamente nel mondo del lavoro. Per ottenerlo è importante il livello di occupabilità del disoccupato: meno elevato è il profilo professionale più alto sarà l’importo. Le cifre si aggirano su una media di 1500 euro, ma il massimo ammonta anche a 4000 euro.
Chi cerca lavoro potrà rivolgersi ad agenzie del lavoro pubblico o private, che verranno pagate dallo Stato o dalla Regione quando effettivamente il disoccupato troverà un’occupazione. Ciò significa che il disoccupato non percepirà dei soldi: l’assegno di ricollocazione non è una somma di denaro destinato al disoccupato, ma è un buono o voucher per ricevere assistenza intensiva alla ricerca di occupazione da parte di un Centro per l’Impiego o di un’agenzia per il lavoro accreditata.
L’assegno dovrà essere utilizzato dal disoccupato nel giro di due mesi dalla data di rilascio, però si può ottenere una proroga di sei mesi, soprattutto se non verrà consumato del tutto. Chi rifiuta un lavoro, che è in linea col proprio profile, subirà la riduzione o sospensione dell’indennità di disoccupazione che si sta prendendo.
Possono richiedere assegno di ricollocazione i lavoratori che hanno ricevuto almeno 4 mesi di indennità di disoccupazione, così come lavoratori che rischiano la disoccupazione o lavoratori parzialmente disoccupati. Per richiederlo, occorre iscriversi sul sito dell’Agenzia Nazionale Politiche Attive del Lavoro – ANPAL: si deve infatti comunicati di essere disoccupati e disponibili a fare un lavoro. In seguito si verrà contattati per un “patto di servizio” entro 60 giorni.