
La Società Italiana di Pediatria ha recentemente aggiornato le linee guida sull’uso degli apparecchi digitali da parte dei bambini. In una società in cui il digitale investe ogni aspetto della nostra vita quotidiana, è fondamentale che i genitori si impegnino a proteggere i bambini da un uso eccessivo di questi apparecchi. D’altronde, per il bambino, ogni anno guadagnato senza digitale è un investimento sulla salute mentale, emotiva, cognitiva e relazionale.
Secondo gli ultimi aggiornamenti, i bambini che vivono completamente immersi nel mondo digitale dormono meno, si muovono meno, parlano meno e sono più ansiosi e soli.
La Società Italiana di Pediatria (SIP) torna a parlare di bambini e digitale. Aggiornati i dati e raccomandazioni sempre più stringenti. I nuovi approfondimenti, elaborati dalla Commissione sulle Dipendenze Digitali della SIP, sono stati illustrati il 19 novembre 2025, durante gli Stati Generali della Pediatria 2025 al Senato, nell’ambito del tema “Il bambino digitale”, in occasione della Giornata Mondiale del Bambino e dell’Adolescente. Le nuove raccomandazioni sono state pensate per accompagnare bambini e adolescenti verso un uso più consapevole dei tempi di sviluppo. Nel comunicato stampa diffuso si possono leggere le nuove indicazioni:
Sempre più bambini, in età prescolare, trascorrono il loro tempo libero davanti agli schemi. I minuti o addirittura le ore passate davanti ad apparecchi elettronici potrebbero portare ad una maggiore sedentarietà a cattive abitudini alimentari, al sovrappeso o addirittura ad un maggior rischio cardio vascolare. Questo quanto si può leggere dai approfondimenti condotti. Secondo gli studi emerge come i bambini sotto i 13 anni che si espongono per almeno un’ora al giorno dispositivi elettronici hanno un maggior una maggiore possibilità di cadere il sovrappeso e l’obesità. Più tempo davanti agli schermi più rischio di ipertensione già in età pediatrica. Ogni 50 -100 – 150 minuti in più al giorno di schermo fanno salire il rischio dal 17% al 32% al 92%.
Dalle ricerche condotte emerge come l’esposizione precoce e prolungata agli schermi, di circa 2 o 3 ore, incida sul benessere mentale di bambini e adolescenti. Aumentano i livelli di ansia e depressione. E in questo contesto le ragazze adolescenti sembrano essere maggiormente vulnerabili, mostrando una maggiore fragilità rispetto all’immagine corporea e all’autostima, e risultano più esposte a fenomeni come il FOMO e la nomofobia.
Nei primi anni di vita, il cervello dei bambini si sviluppa attraverso esperienze reali, gioco, relazione e linguaggio. L’uso precoce e prolungato di dispositivi elettronici può interferire con questi fondamentali processi, si parla quindi di ritardi cognitivi linguistici e scolastici. Dagli studi emerge come nei bambini sotto i 2 anni, ogni 30 minuti di schermo in più al giorno possono raddoppiare il rischio di ritardo del linguaggio. Inoltre l’uso del dispositivo come strumento calmante o distrattivo può ridurre la capacità di autoregolazione emotiva e aumentare la dipendenza dallo stimolo digitale. Nei bambini dai 3 ai 5 anni vi è il rischio che la corteccia cerebrale presenti uno spessore ridotto nelle aree legate al linguaggio, all’attenzione e alla memoria.
Passare ore davanti allo schermo, soprattutto nelle ore serali, è uno dei principali fattori che contribuiscono ai disturbi del sonno. Studi hanno dimostrato che anche un’ora di schermo la sera può ridurre significativamente la durata e la qualità del sonno nei bambini sotto i 13 anni. In particolare, nei bambini tra i 3 e i 5 anni, ogni ora passata davanti agli schermi riduce il sonno di circa 15 minuti. Il sonno disturbato, a sua volta, influisce negativamente su memoria, attenzione e rendimento scolastico. È anche preoccupante il fatto che l’89% degli adolescenti dorma con il dispositivo acceso o in camera, una pratica che aumenta il rischio di interruzioni notturne e perdita di sonno.
La Commissione Dipendenze Digitali della Società Italiana di Pediatria (SIP) ha rivelato come i ragazzi che ricevono il loro primo smartphone prima dei 13 anni presentano indici più elevati di uso problematico. I principali fattori di rischio includono l’esposizione precoce, un tempo eccessivo trascorso online, l’assenza di regole familiari, l’isolamento e le difficoltà emotive. Cresce anche il Disturbo da gioco su Internet (Internet Gaming Disorder) che presenta una prevalenza tra il 3% e l’11% negli adolescenti ed è caratterizzato da perdita di controllo, isolamento, alterazioni del sonno e calo del rendimento scolastico. Si alterano quindi le aree che regolano controllo, decisioni ed emozioni, simili a quelle osservate nelle dipendenze da sostanze, in particolare da nicotina.
Assunzioni Ita: la rinomata compagnia aerea Ita è attualmente alla ricerca di piloti, sia con esperienza…
Al via le iscrizion alle scuole del primo e secondo ciclo di istruzione per l'anno scolastico…
A partire dal 2026, l'assegno di inclusione subirà modifiche significative, sia nell'importo che nelle modalità…
Come ogni anno l'esame di maturità sarà composto da una prima prova, la seconda prova,…
Concorso INPS: pubblicato e aperto il nuovo bando di concorso dell'INPS per la posizione di…
Bonus studenti: il uovo emendamento alla manovra introduce un contributo economico destinato alle famiglie che scelgono…
Questo sito utilizza cookie tecnici e cookie di profilazione di terze parti per la gestione pubblicitaria. Puoi esprimere le tue preferenze sui singoli programmi pubblicitari cliccando su "maggiori informazioni". Scorrendo questa pagina o cliccando in qualunque suo elemento, acconsenti all'uso dei cookie.
Privacy Policy