Meno tasse per chi torna in Sicilia: via libera alla manovra che vuole riportare i cervelli a casa. La Sicilia prova a invertire la rotta della fuga di talenti. Una norma approvata in commissione Bilancio dell’Ars, inserita nella manovra economica 2025–2027, introduce un incentivo fiscale significativo: il rimborso del 50% dell’Irpef versata per chi sceglie di trasferire la propria residenza dall’estero all’Isola Siciliana e di stabilirvi il proprio domicilio fiscale.
Un intervento che punta a rendere la Sicilia più competitiva, più attrattiva e soprattutto più capace di trattenere e recuperare quelle competenze che spesso prendono il volo verso altre regioni o altri Paesi.
Una risposta alla fuga dei talenti: “Le imprese non trovano più figure qualificate”
Da anni il fenomeno dell’emigrazione giovanile e professionale svuota l’Isola, come evidenziato dall’articolo Sicilia, 219 mila giovani emigrati in 20 anni: “Un’intera generazione in fuga”. Non si tratta solo di studenti che partono per un’esperienza formativa, ma di professionisti altamente qualificati che difficilmente fanno ritorno.
La relazione tecnica alla norma parla chiaramente: molte imprese, soprattutto le multinazionali:
«Consentono oggi quando non lo incentivano il cosiddetto lavoro agile, permettendo di risiedere e lavorare in un luogo diverso dalla sede fisica dell’azienda».
La Sicilia, con la sua qualità della vita e i costi abitativi contenuti, potrebbe essere una destinazione ideale per chi lavora da remoto. Mancava però la leva fiscale, e oggi questa leva arriva: meno tasse a chi decide di vivere qui, acquistare o ristrutturare una casa e contribuire alla crescita del territorio.
Il contributo fiscale: come funziona e a chi è destinato
La misura si rivolge a chi trasferisce la residenza dall’estero e decide di stabilirsi in Sicilia. Questi i requisiti principali:
- trasferire la residenza dall’estero in Italia e fissare domicilio fiscale in Sicilia;
- acquistare un immobile o effettuare lavori di ristrutturazione entro 12 mesi dall’arrivo;
- percepire redditi di lavoro dipendente, assimilati o pensioni imponibili in Italia;
- mantenere residenza e proprietà dell’immobile fino al 31 dicembre del secondo anno successivo.
Il beneficio consiste nel rimborso del 50% dell’Irpef dichiarata e versata, entro un tetto massimo di 100mila euro all’anno, per i primi tre anni dal trasferimento.
Si tratta, quindi, di un incentivo sostanzioso, destinato a incidere concretamente sulla capacità di attrazione dell’Isola.
Una misura che “si autofinanzia”: il punto della Ragioneria
La Ragioneria generale della Regione Sicilia sottolinea che la norma non peserà sul bilancio regionale:
chi trasferisce la residenza in Sicilia porta con sé una quota di Irpef che, altrimenti, verrebbe incassata da un’altra regione. Il contributo, dunque, è solo una parte dell’aumento di entrate fiscali generate dal trasferimento stesso.
Non solo: la misura non è cumulabile con altri incentivi statali o regionali già esistenti, in modo da evitare sovrapposizioni e garantire sostenibilità economica.
La proiezione stimata prevede:
- 50 trasferimenti nel 2026,
- 100 nel 2027,
- 50 nel 2028.
Un totale di 200 persone in tre anni: numeri non altissimi, ma significativi se si considera il target molto specifico e l’impatto potenzialmente trasformativo sulle comunità locali.
Tornare in Sicilia oggi: una scelta intelligente
- Lo Smart Worker globale; Per chi lavora a Milano, Londra o Berlino nel digitale, il rientro in Sicilia è ormai una strategia più che un sogno. Con lo smart working stabile garantito da colossi come Accenture, Deloitte, Amazon, Google, Spotify, Bending Spoons o NTT Data, vivere in Sicilia significa dimezzare i costi, migliorare la qualità della vita e, grazie alla nuova norma regionale, recuperare il 50% dell’IRPEF per tre anni.
Chi guadagna 40-50 mila euro da remoto qui vive come chi ne guadagna 80 mila al Nord: un vantaggio economico enorme, unito a meno stress e più tempo per sé.
- La giovane coppia che vuole costruire futuro ; Tornare è una scelta concreta per chi vuole casa, stabilità e vita di qualità. Con gli incentivi fiscali legati all’acquisto o alla ristrutturazione di un immobile, una coppia tra i 25 e i 35 anni può permettersi ciò che al Nord è quasi impossibile: un mutuo accessibile e un’abitazione dignitosa.
Il mercato del lavoro in Sicilia, inoltre, offre sbocchi reali; nella scuola, nella sanità e nel turismo (NH Hotels, TH Resorts, Aeroviaggi), oltre che nelle grandi catene retail come Ikea, Decathlon e Mediaworld. Un futuro sostenibile, senza essere schiacciati dagli affitti della Lombardia o dell’Emilia.
E ancora..
- Lo startupper e il freelance che vogliono crescere; L’Isola è un terreno fertile per chi ha un progetto, creativo o tecnologico. Catania è al centro di un ecosistema in forte sviluppo: STMicroelectronics con i suoi 5.000 dipendenti.
Questo si aggiungono i settori tradizionali in pieno boom; agroalimentare, turismo, artigianato e costi operativi bassissimi. Avviare un’impresa qui significa investire la metà e ottenere di più, soprattutto in termini di creatività, spazio e qualità della vita.
- Il professionista senior e il pensionato attivo; Per chi vuole rientrare dopo una vita altrove, la Sicilia offre vantaggi tangibili: clima ideale, spese ridotte, grande richiesta di competenze senior in università, incubatori, associazioni imprenditoriali (Confindustria, CNA, Confartigianato).
Con il rimborso IRPEF, una pensione media guadagna valore reale e la possibilità di vivere con maggiore serenità. Non più un ritorno nostalgico, ma un investimento su un futuro più comodo e significativo.
Tornare in Sicilia oggi non è un passo indietro ma un passo furbo: un modo nuovo di immaginare il proprio futuro, dove risparmio, benessere e opportunità si intrecciano in un equilibrio che altrove è ormai irraggiungibile.













