Il prezzo dei carburanti continua a salire, spingendo verso l’alto i costi per automobilisti e autotrasportatori. Dopo settimane di rialzi, la benzina in modalità self ha ormai superato la soglia di 1,7 euro al litro, mentre il gasolio si attesta in media a 1,643 euro.
Sulle tratte autostradali la situazione è ancora più pesante: in alcuni impianti, la “verde” in modalità servito sfiora o supera i 2,3 euro al litro.
I nuovi aumenti previsti dal 2026
Le prospettive non sono incoraggianti. Nella bozza dell’ultima legge di bilancio è già previsto un aumento delle accise sul gasolio pari a 4,05 centesimi al litro, che scatterà dal 1° gennaio 2026.
Un rincaro che si tradurrà in un ulteriore incremento dei prezzi alla pompa, con inevitabili ripercussioni sui bilanci familiari e sul settore dei trasporti.
Le regioni più care: Sicilia tra le prime
Secondo le elaborazioni del Codacons, in undici regioni italiane il prezzo medio della benzina ha già oltrepassato quota 1,7 euro al litro.
Le cifre più alte si registrano nella provincia autonoma di Bolzano (1,760 euro), seguita da Basilicata e Trento (1,734), Calabria (1,730) e Sicilia (1,725).
Leggermente più contenuti i prezzi in Toscana (1,685), Lazio (1,686) e Piemonte (1,687), tra le poche aree dove la verde resta ancora sotto la soglia simbolica.
Quanto costerà un pieno dal prossimo anno
Il Codacons stima che, dal 2026, un pieno di gasolio da 50 litri costerà circa 2,47 euro in più rispetto a oggi, con una spesa annua aggiuntiva di circa 59 euro per chi effettua due rifornimenti al mese. In totale, saranno oltre 16 milioni le automobili diesel interessate dall’aumento.
Se si considera anche l’incremento già avvenuto a maggio scorso, il rincaro complessivo sul gasolio raggiunge oltre 80 euro all’anno per veicolo.
Un peso crescente per famiglie e trasporti
I rincari rischiano di gravare ulteriormente su famiglie e imprese, già messe alla prova dall’aumento dei costi energetici e dell’inflazione. Il Codacons chiede misure urgenti per contenere i prezzi e scongiurare nuove stangate sui consumatori, soprattutto in un periodo in cui la mobilità privata resta una necessità quotidiana per milioni di italiani.











