Bonus smart working 2025: Negli ultimi anni il lavoro da remoto è diventato una realtà consolidata per migliaia di lavoratori italiani. Con la Legge 131/2025 arriva una nuova opportunità pensata per chi sogna di trasferirsi in zone montane: il Bonus smart working 2025, una misura che prevede agevolazioni fiscali, contributive e incentivi legati alla residenza in comuni con meno di 5.000 abitanti. L’obiettivo è chiaro: ripopolare i borghi montani, spesso soggetti a un progressivo spopolamento.
Finalità del Bonus smart working 2025
Il Bonus smart working 2025 nasce per favorire la rinascita economica e sociale delle aree interne. La misura introduce un esonero totale dei contributi per i datori di lavoro che assumono o mantengono dipendenti disposti a trasferirsi in comuni montani. In questo modo si incentiva sia il radicamento dei lavoratori sia la vitalità dei territori meno popolati.
Gli esoneri contributivi previsti
Il beneficio è strutturato in più fasi:
- 2026 e 2027: esonero totale dei contributi fino a un massimo di 8.000 euro all’anno (esclusi i premi Inail).
- dal 2028: riduzione al 50% con tetto di 4.000 euro annui.
- dal 2030: agevolazione al 20% con limite di 1.600 euro.
Questo meccanismo progressivo mira a garantire un impatto iniziale forte per attrarre lavoratori e famiglie, per poi stabilizzare l’incentivo nel lungo periodo.
Bonus smart working 2025: Chi può richiederlo
Il Bonus smart working 2025 non è aperto a tutti, ma solo a lavoratori under 41 che scelgano di trasferire la propria residenza in un comune montano con meno di 5.000 abitanti. La misura è quindi pensata per giovani professionisti, famiglie e dipendenti con contratto di lavoro agile, con l’intento di riportare popolazione e attività economiche in territori che soffrono l’abbandono.
Incentivi per la casa e l’affitto
Oltre agli esoneri contributivi, il Bonus smart working introduce agevolazioni immobiliari. In particolare:
- credito d’imposta del 60% sull’ammontare annuale del finanziamento per comprare o ristrutturare la prima casa (fino a 500 euro annui).
- Per personale scolastico e sanitario, credito d’imposta del 60% anche sul canone annuo di locazione (fino a 2.500 euro).
Queste misure rendono più accessibile l’acquisto o l’affitto di abitazioni nei comuni montani, riducendo i costi per chi sceglie di spostarsi.













