La realizzazione del ponte sullo Stretto di Messina compie un passo ulteriore con la firma di un atto aggiuntivo al contratto tra la Societร Stretto di Messina in qualitร di stazione appaltante, e il consorzio Eurolink, quale contraente generale. Lโaccordo introduce un sistema di penali e garanzie volto a tutelare sia lโinteresse pubblico che lโesecuzione dei lavori da parte del privato.
Ponte sullo Stretto: le penali a carico della parte pubblica
L’accordo varato dalle parti prevede in particolare che nel caso in cui i lavori dovessero subire un blocco per responsabilitร della Societร Stretto di Messina o in caso di recesso dalla convenzione, scatterebbe l’applicazione di una penale pari al 5% del valore dei lavori non eseguiti, con un limite massimo pari ai quattro quinti del valore complessivo del contratto. Si tratta, come evidenziato dalla stessa societร , della metร rispetto a quanto previsto dallโarticolo 123 del Codice degli Appalti, che fissa la misura al 10%.
Le garanzie richieste al contraente generale
Con lo scopo di tutelare maggiormente l’interesse pubblico, lโatto aggiuntivo stabilisce sanzioni anche per il contraente generale, il consorzio Eurolink: “in caso di inadempimenti contrattuali, le penali possono superare il milione di euro per ogni giorno di ritardo“, specifica la SdM. A ciรฒ si aggiunge “una cauzione di oltre 650 milioni di euro“, prevista come garanzia degli impegni assunti dal contraente e immediatamente escutibile in caso di inadempimento e mancato rispetto delle clausole. Le nuove disposizioni diventeranno efficaci dopo la registrazione della Corte dei Conti e la pubblicazione della delibera Cipess in Gazzetta Ufficiale.
Ponte sullo Stretto: le stime
A complemento delle tutele contrattuali e delle garanzie finanziarie previste, le stime economiche relative al ponte sullo Stretto evidenziano anche il potenziale ritorno economico dellโopera. Lโanalisi economica effettuata in vista della realizzazione del ponte sullo Stretto, si fonda su un modello che ipotizza un flusso annuo di circa 25 milioni di veicoli e 36.000 treni, prevedendo tariffe medie dell’ammontare di 10 euro per le auto e 20 euro per i camion, con una ripartizione del traffico al 50% tra mezzi leggeri e pesanti. Il contributo del traffico ferroviario inciderebbe per circa il 30% sul valore complessivo. Secondo queste proiezioni, i pedaggi stradali garantirebbero quindi entrate pari a 375 milioni di euro lโanno, a cui si aggiungerebbero circa 160 milioni dal traffico ferroviario, per un totale di almeno 535 milioni annui. Nel piรน favorevole degli scenari prospettati, si stima che le entrate complessive potrebbero raggiungere gli 800 milioni di euro.












