
Due preziosi siti naturali siciliani, la Riserva Laguna di Capo Peloro e le Isole Eolie, sono stati scelti come aree pilota per il progetto europeo Miramar (Monitoring cumulative Impact to guide Mitigation and RestorAtion in the MediterrAnean Region), un’iniziativa volta alla protezione dell’ambiente marino del Mediterraneo. Questa selezione è il frutto del lavoro svolto dall’Assessorato Regionale del Territorio e dell’Ambiente, che partecipa al progetto come partner associato.
Il progetto, coordinato dalla Stazione Zoologica Anton Dohrn e finanziato dal programma Interreg Euro-Med con un budget di 2,5 milioni di euro, mira a monitorare e ridurre gli impatti ambientali accumulati nelle aree marine protette. L’intero progetto si concluderà a dicembre 2027 e coinvolgerà 16 organizzazioni provenienti da sei diversi Paesi del Mediterraneo, unendo esperti e istituzioni in un grande sforzo collaborativo per la salvaguardia dell’ecosistema marino.
“La selezione di Capo Peloro e delle Isole Eolie come aree pilota del progetto – dice l’assessore Giusi Savarino – rappresenta un riconoscimento straordinario del valore scientifico e naturalistico dei nostri territori. Queste due eccellenze del patrimonio naturale della Sicilia diventano oggi laboratori di ricerca per l’intera regione mediterranea. La partecipazione dell’assessorato a questa importante iniziatica scientifica ci consente di valorizzare le nostre riserve naturali attraverso ricerca d’avanguardia e di contribuire allo sviluppo di strategie innovative per la tutela degli ecosistemi marini. I risultati delle attività avranno ricadute positive non solo per la Sicilia, ma per l’intero bacino mediterraneo, confermando il ruolo di leadership della nostra regione nella ricerca ambientale”.
La scelta delle due aree siciliane non è casuale: la Riserva Naturale Laguna di Capo Peloro e le Isole Eolie sono ecosistemi straordinari che riflettono la ricchezza della biodiversità mediterranea, offrendo le condizioni perfette per esaminare gli impatti ambientali cumulativi sugli habitat marini e costieri. Nei prossimi giorni, i ricercatori inizieranno le prime attività scientifiche, concentrandosi sullo studio degli effetti combinati che influenzano specie marine come invertebrati, alghe e pesci nel Lago di Faro. Contemporaneamente, verrà attivato un sistema di monitoraggio ambientale continuo, con l’installazione di centraline per la raccolta di dati in tempo reale.
Miramar rappresenta un’iniziativa d’avanguardia nella protezione e nel ripristino degli ecosistemi marini e costieri della regione mediterranea. Il progetto si propone di affrontare le sfide ambientali più urgenti attraverso un approccio scientifico integrato e innovativo: monitorare gli impatti cumulativi su praterie di posidonia, zone umide costiere e habitat di specie a rischio di estinzione; sviluppare e testare soluzioni innovative basate sulla natura per il ripristino degli ecosistemi; trasformare la scienza in azione attraverso “Living labs” e processi di co-creazione con le comunità locali.
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