Ponte sullo Stretto: Il CIPESS ha approvato il 6 agosto 2025 il progetto definitivo del ponte sullo Stretto di Messina, che diventerà il ponte a campata unica più lungo del mondo, con 3.300 metri di estensione. L’opera, sostenuta politicamente come infrastruttura strategica per lo sviluppo del Sud Italia, prevede un investimento di circa 13,5 miliardi di euro. L’inizio dei lavori è previsto entro il 2025, con apertura al traffico stimata tra il 2032 e il 2033.
Tempi di percorrenza dimezzati: 10 minuti in auto, 15 in treno
Secondo il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, il ponte ridurrà drasticamente i tempi di collegamento tra Calabria e Sicilia: da 70-100 minuti a 10 per i veicoli, e da 120-180 minuti a 15 per i treni. Il ponte ospiterà sei corsie stradali (tre per senso di marcia, inclusa una di emergenza) e due binari ferroviari, oltre a corsie pedonali laterali. L’infrastruttura sarà supportata da due torri alte 399 metri, collegate da una campata centrale di dimensioni record.
Le opere accessorie e i raccordi
Per garantire l’efficacia del collegamento, sono previsti 40 km di raccordi viari e ferroviari, in gran parte in galleria. Dal lato calabrese, il ponte si collegherà all’autostrada del Mediterraneo e alle stazioni ferroviarie di Villa San Giovanni e Reggio Calabria. Dal lato siciliano, i collegamenti interesseranno le autostrade Messina-Catania e Messina-Palermo, oltre alla nuova stazione ferroviaria di Messina.
Le criticità tecniche segnalate dal comitato scientifico
Il comitato tecnico-scientifico nominato dal Ministero ha individuato quattro principali criticità da risolvere prima dell’avvio della fase esecutiva:
- Resistenza al vento: serve un aggiornamento con analisi non lineari per verificare la tenuta della struttura in presenza di venti estremi e turbolenti, superando studi obsoleti del 2011.
- Sismicità dell’area: è richiesta una nuova zonizzazione microsismica per valutare l’impatto delle faglie attive, dei terremoti e del rischio tsunami legato al vulcano sottomarino Marsili.
- Interazione carichi-vento: necessarie verifiche sul comportamento dell’impalcato in condizioni di traffico intenso combinato con raffiche di vento.
- Materiali da costruzione: il comitato ha sollevato dubbi sull’uso di acciai innovativi e sull’approvvigionamento, chiedendo di garantire la piena conformità alle normative su resistenza ed elasticità.
Le proteste ambientaliste e i ricorsi aperti per il Ponte sullo Stretto
Il progetto ha incontrato forti opposizioni da parte di numerose associazioni ambientaliste – tra cui WWF Italia, Legambiente, LIPU, Italia Nostra e Greenpeace – che ne criticano l’impatto sulla biodiversità, la procedura di Valutazione di Incidenza Ambientale, e la documentazione insufficiente. I ricorsi pendenti sono attivi sia a livello nazionale che europeo. Secondo i comitati “No Ponte” e “Invece del Ponte”, le risorse dovrebbero essere investite nel potenziamento delle infrastrutture già esistenti, come traghetti e linee ferroviarie.
Il ponte sullo Stretto e il traffico marittimo: dubbi sull’altezza
Al centro delle critiche anche l’altezza del ponte, stimata in 72 metri dal livello del mare, che si riduce a circa 70 metri in condizioni di pieno carico. Secondo esperti come Luigi Merlo (Federlogistica) e il prof. Domenico Gattuso, questa altezza potrebbe impedire il passaggio del 17% delle navi portacontainer e alcune navi da crociera, compromettendo la competitività del porto di Gioia Tauro. I progettisti sostengono che l’altezza è in linea con gli standard internazionali e sufficiente a garantire la navigabilità.












