Sette persone sono state raggiunte da un’ordinanza di custodia cautelare nell’ambito dell’operazione “Capinera”, eseguita dai carabinieri del comando provinciale di Catania su disposizione della Direzione distrettuale antimafia. L’indagine ha permesso di smantellare una piazza di spaccio attiva nel quartiere Librino, precisamente in via Capinera, dove si vendevano cocaina e crack.
Il provvedimento, firmato dal gip del Tribunale di Catania, è stato emesso a conclusione degli interrogatori preventivi previsti dall’art. 291 1-quater del codice di procedura penale. Tutti gli indagati si sono avvalsi della facoltà di non rispondere.
Crack e cocaina: una piazza di spaccio ben organizzata
L’attività investigativa ha evidenziato gravi indizi di colpevolezza a carico degli indagati, che secondo gli inquirenti gestivano una rete di spaccio strutturata e gerarchica. Le modalità operative includevano l’utilizzo di vedette, abitazioni “blindate” per custodire la droga e pusher attivi giorno e notte, retribuiti fino a 150 euro al giorno.
Già in passato, l’operazione “Capinera” aveva portato all’arresto di altri membri dell’organizzazione, contribuendo allo smantellamento di un sistema criminale radicato nel territorio.
I nomi degli indagati e le misure disposte
Tutti e sette i soggetti coinvolti sono stati sottoposti agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico. I destinatari delle misure cautelari sono:
- Luigi Abbascìa (classe 1980)
- Giuseppe Roberto Gangi (1978)
- Salvatore Longo (1987)
- Salvatore Millesi (1986)
- Gaetano Luca Privitera (1993)
- Orazio Vinciguerra (1991)
- Flavio Zito (1983)
Le accuse a loro carico riguardano, a vario titolo, la detenzione e lo spaccio di sostanze stupefacenti, aggravate dal contesto di criminalità organizzata.













