Bonus asilo nido: Il Bonus asilo nido è una delle misure più richieste dalle famiglie italiane per sostenere i costi della prima infanzia. Per l’anno scolastico 2025/26, una novità normativa semplifica in modo significativo le procedure burocratiche. Grazie a un emendamento approvato dal Parlamento, le famiglie non dovranno più presentare ogni anno una nuova domanda all’Inps: basterà una sola richiesta valida fino ai tre anni del bambino. Un cambiamento tecnico che punta a rendere il bonus più accessibile, senza modificare gli importi o i requisiti già in vigore.
Bonus asilo nido: Domanda unica e procedura semplificata all’Inps
La grande novità introdotta dall’emendamento Nocco riguarda la semplificazione burocratica: le famiglie potranno presentare una sola volta la domanda per il Bonus asilo nido, valida per l’intero ciclo fino al terzo anno di vita del bambino. La richiesta deve essere effettuata sul portale dell’Inps, utilizzando le credenziali SPID, CIE o CNS. Rimane comunque l’obbligo di inviare annualmente la documentazione che attesti la frequenza al nido e il rispetto dei requisiti Isee. Questa innovazione digitale consente di snellire la burocrazia e favorisce una gestione più efficiente dei contributi pubblici.
Importi e requisiti: nulla cambia per il calcolo del bonus asilo nido
Il Bonus asilo nido continuerà a essere calcolato in base all’Isee del nucleo familiare. Gli importi vanno da un massimo di 3.000 euro annui per le famiglie con Isee più basso, fino a un minimo di 1.500 euro per le fasce più alte. Il versamento è mensile e subordinato alla presentazione delle ricevute di pagamento della retta scolastica. La riforma non modifica la platea dei beneficiari: il bonus resta destinato ai bambini sotto i tre anni iscritti a strutture autorizzate, pubbliche o private.
Strutture ammesse e obblighi documentali
Le strutture coperte dal Bonus asilo nido includono nidi pubblici, privati autorizzati, micronidi, sezioni primavera e servizi educativi integrativi. Nonostante la domanda unica, le famiglie dovranno ogni anno trasmettere all’Inps i documenti relativi alla frequenza e alla situazione economica. In caso di omissione o documentazione incompleta, il bonus potrà essere sospeso. Il controllo resta, ma il carico burocratico si alleggerisce.











