“Stiamo portando avanti da due anni e mezzo un lavoro che l’Italia attende da secoli, perché l’attraversamento del ponte sullo Stretto è qualcosa che si aspetta dai tempi dei romani”.
Con queste parole, il vicepremier e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini ha commentato l’avanzamento del progetto del Ponte sullo Stretto di Messina, a margine del consiglio di amministrazione della società Stretto di Messina. Salvini ha sottolineato che si tratta di un’infrastruttura strategica per l’intero Paese, destinata a collegare la Sicilia al continente, con ricadute economiche e logistiche significative. “È un’opera ingegneristicamente di avanguardia che verrà ammirata e studiata dagli ingegneri di tutto il mondo e siamo a un ottimo punto, non di arrivo ma di partenza”, ha aggiunto.
Inizio dei cantieri entro l’estate e cooperazione internazionale
Il progetto del ponte, dal valore stimato di 13,5 miliardi di euro, ha già attirato l’interesse di professionisti e partner internazionali. “Ho incontrato questa mattina i project manager americani – ha detto Salvini – e ci saranno fino a 170 ingegneri che arriveranno dagli States in Italia, ci sono partnership con i giapponesi, i danesi, gli spagnoli e i francesi”. L’opera, dunque, si configura come una grande sfida ingegneristica e una piattaforma di cooperazione internazionale. I prossimi passaggi saranno l’approvazione del progetto definitivo da parte del Cipess e la successiva validazione della Corte dei conti. “Oggi il consiglio di amministrazione, poi l’obiettivo del pre Cipess questa settimana, l’obiettivo del Cipess la settimana prossima e poi aspetteremo la validazione della Corte dei conti”, ha spiegato il ministro.
Un’occasione di sviluppo per il Mezzogiorno
Salvini ha evidenziato anche il valore sociale e civile dell’opera, che potrebbe rappresentare una svolta per il Sud Italia, in particolare per la Sicilia e la Calabria. “Penso possa essere un’importante operazione antimafia – ha detto – Quando porti lavoro, speranza e prospettive a tanti giovani, in terre spesso dimenticate, si fa una cosa grande”. Il vicepremier ha ricordato inoltre il coinvolgimento di imprese e lavoratori di tutta Italia: “Da lombardo so che sono coinvolte tante regioni in tutta Italia e la maggior parte dalla Lombardia”. L’obiettivo dichiarato è quello di dare finalmente forma a un’infrastruttura tanto attesa quanto necessaria, che “rende giustizia a 5 milioni di siciliani e che la stessa Europa si aspetta e ci chiede”.











