Il presidente della commissione regionale Antimafia, Antonello Cracolici, ha evidenziato il forte valore simbolico della legge, nata da un protocollo ideato dal presidente del Tribunale per i minorenni di Catania, Roberto Di Bella: “quaranta anni fa รจ stata fatta la prima legge che colpisce i patrimoni dei mafiosi, ‘Liberi di scegliere’ รจ la prima legge della Regione Siciliana che combatte la cultura mafiosa, sottraendo i figli a un destino drammatico segnato dallโappartenenza ai clan, a volte revocando la potestร genitoriale”.
A tal proposito il modello, inizialmente sperimentato nei contesti di โNdrangheta in Calabria, รจ stato successivamente applicato anche in Sicilia.
Uniti nella lotta contro la mafia
Numerosi i relatori intervenuti allโincontro organizzato allโArs dal presidente della commissione Antimafia, Antonello Cracolici. Tra loro la senatrice Enza Rando, membro della commissione nazionale Antimafia e coordinatrice del comitato per la cultura della legalitร e la tutela dei minori; il magistrato Roberto Di Bella, ideatore del protocollo al centro della discussione; la procuratrice della Repubblica presso il tribunale per i minorenni di Palermo, Claudia Caramanna; la procuratrice aggiunta di Palermo, Laura Vaccaro; il presidente della Conferenza Episcopale Siciliana, monsignor Antonino Raspanti; gli assessori regionali Nuccia Albano e Mimmo Turano; il presidente dellโOrdine degli avvocati di Palermo, Dario Greco; Giuseppe Ciulla, presidente dellโOrdine degli assistenti sociali; e Vincenza Zarcone, presidente dellโOrdine degli psicologi.
Verso una tutala dei minori
“Questa รจ una vera sfida che speriamo diventi presto legge nazionale – ha dichiarato il presidente Cracolici – perchรฉ mette in discussione il valore della โfamigliaโ mafiosa, ma รจ una rivoluzione anche dal punto di vista amministrativo perchรฉ obbliga la macchina regionale a dare una risposta di sistema integrata, costringendo i vari assessorati a condividere strumenti di iniziativa comuni. Questa legge serve a far sentire i boss sconfitti anche sul piano della reputazione, perchรฉ purtroppo godono ancora di un certo consenso anche tra chi non รจ mafioso, per questo serve una mobilitazione civile per sconfiggere la mafia, che รจ un potereโ.
Si รจย inoltre sottolineato come il comitato abbai salvato tantissimi giovani dalle amni della mafia: “l’amore per i figli รจ la chiave di volta che ha consentito a tante donne di superare sentimenti atavici di rassegnazione – ha detto il magistrato Di Bella – anche tanti detenuti ci stanno incoraggiando, alcuni dal 41bis. Tra Sicilia e Calabria siamo intervenuti su piรน di 200 minori e su 34 donne andate via seguendo i loro figli, di cui 8 a Catania e di queste, 7, sono diventate testimoni di giustizia, ma abbiamo avuto anche casi di boss che hanno scelto di collaborare dopo il nostro intervento sui figli. E’ un progetto di speranza, una legge d’avanguardiaโ.











