
Con l’arrivo dell’estate, la Sicilia si trova nuovamente a fare i conti con un forte aumento delle temperature. Il termometro supererà spesso i 40 gradi in molte zone dell’isola, portando con sé un rischio serio e crescente per la salute di migliaia di lavoratori, soprattutto quelli impegnati in settori come l’edilizia e l’agricoltura, dove l’esposizione diretta al sole e al caldo intenso è quotidiana. A sollevare un campanello d’allarme è la Cisal Catania, che punta i riflettori sulle condizioni critiche di chi, ogni giorno, deve svolgere mansioni pesanti sotto il sole cocente.
L’estate 2025 si presenta già come una stagione di caldo eccezionale, con ondate africane che investono la regione e portano temperature record. Giovanni Lo Schiavo, responsabile della Cisal di Catania, non nasconde la sua preoccupazione: “ognianno, con il caldo che sale, rivediamo purtroppo gli stessi problemi. Operai e braccianti lavorano nelle ore più calde, spesso senza misure adeguate di protezione, e questo espone il loro corpo a rischi gravissimi. Affaticamento, disidratazione e colpi di calore non sono eventi rari, e in alcuni casi possono avere conseguenze fatali.”
Il lavoro sotto il sole cocente è una prova dura, che mette a dura prova la resistenza fisica e la salute dei lavoratori. Il rischio di stress termico non è solo un problema di comfort, ma una vera emergenza sanitaria, soprattutto quando le temperature superano i 35°-40° gradi e l’umidità è elevata.
Nel tentativo di tutelare i lavoratori, lo scorso anno la Regione Siciliana ha emanato un’ordinanza specifica che vietava lo svolgimento di attività lavorative nei settori più esposti durante le ore centrali della giornata, cioè dalle 12:30 alle 16:00, nelle giornate in cui il rischio da stress termico risultava “alto” secondo il bollettino Worklimate. Questa misura, se rispettata, avrebbe potuto salvare molte vite e prevenire numerosi casi di malessere e incidenti correlati al caldo. “Tuttavia – denuncia Lo Schiavo – quell’ordinanza è rimasta troppo spesso lettera morta. In molte realtà, specialmente nei cantieri e nei campi agricoli, non è mai stata applicata con la dovuta rigore. Questo significa che i lavoratori sono stati lasciati esposti ai rischi più gravi, senza protezioni né pause adeguate.”
Il mancato rispetto delle norme non solo mette a rischio la salute, ma mina la dignità stessa del lavoro, trasformando la fatica in pericolo.
Con l’arrivo delle nuove ondate di calore, la Cisal rinnova la sua richiesta alla Regione Siciliana: “È urgente rinnovare l’ordinanza e soprattutto garantirne un’applicazione efficace con controlli veri e sanzioni severe per chi non rispetta le regole.”
La tutela dei lavoratori deve diventare una priorità assoluta, soprattutto perché le previsioni climatiche indicano un incremento delle temperature e delle condizioni estreme negli anni a venire. Per questo motivo, la Cisal chiede anche un rafforzamento delle misure di prevenzione sul campo, a sostegno dei lavoratori, come evidenziato nell’articolo Cisal Catania sostiene i lavoratori Sidra Spa: le nuove sfide e i problemi da risolvere nel 2025
Oltre al divieto di lavorare nelle ore più calde, Lo Schiavo insiste sull’importanza di altre misure di prevenzione fondamentali: “è indispensabile garantire ai lavoratori pause regolari, durante le quali possano riposarsi in luoghi ombreggiati e idratarsi con acqua fresca. Sono condizioni che dovrebbero essere obbligatorie in ogni cantiere e campo agricolo.” La mancanza di queste semplici precauzioni è una delle cause principali di molti malori e infortuni sul lavoro durante l’estate. L’esposizione continua e prolungata al sole senza pause e senza idratazione mette a dura prova il corpo, compromettendo la capacità di concentrazione e aumentando il rischio di incidenti.
La Cisal rivolge un appello non solo alle istituzioni, ma anche ai datori di lavoro: “serve una maggiore sensibilizzazione su questi temi. Le aziende devono comprendere che garantire sicurezza e condizioni dignitose ai lavoratori non è un costo, ma un investimento in salute, produttività e legalità.” Parallelamente, la politica deve assumersi le proprie responsabilità, intervenendo con misure chiare e concrete, investendo in campagne informative e in controlli serrati per far rispettare le norme.
Il messaggio della Cisal è netto e chiaro: la salute dei lavoratori deve essere messa al primo posto. La prevenzione è l’unica arma efficace contro i rischi legati al caldo estremo, e non è più tempo di trascurare questo problema. La Regione Siciliana deve intervenire con urgenza, rinnovando le misure di protezione e garantendo che vengano rispettate, per evitare che ogni estate si debba contare un numero sempre maggiore di incidenti e malori evitabili. Datori di lavoro, istituzioni e lavoratori devono agire insieme per costruire un ambiente lavorativo più sicuro, dignitoso e attento alle nuove sfide climatiche. Solo così si potrà affrontare con responsabilità un fenomeno che mette a rischio non solo la salute, ma anche la stessa economia e coesione sociale della Sicilia.
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