“La Sicilia, terra del Mediterraneo e di dialogo tra i popoli, non può restare in silenzio mentre viene consumato un genocidio sotto gli occhi del mondo. Come già fatto dalla Regione Puglia, dobbiamo agire con chiarezza e coerenza: fermare ogni collaborazione con lo stato di Israele è oggi un atto di civiltà e di giustizia”.
Un genocidio senza tregua
È questo il fulcro della mozione presentata all’Assemblea Regionale Siciliana dalla deputata del Movimento 5 Stelle, Lidia Adorno, sostenuta anche dagli altri dieci componenti del gruppo parlamentare. Il testo prende atto della drammatica situazione umanitaria nella Striscia di Gaza, dove, secondo i dati forniti dalle autorità sanitarie palestinesi, si registrano circa 15.000 minori uccisi, quasi 1.000 neonati tra le vittime, 34.000 bambini feriti e oltre 20.000 orfani, molti dei quali rimasti senza alcun familiare adulto in vita.
Nella mozione, la parlamentare chiede che la Regione Siciliana condanni apertamente e con fermezza quella che definisce la condotta genocida del governo e delle forze armate israeliane, ritenuti responsabili di gravi violazioni dei diritti umani e di crimini contro l’umanità. Tali accuse, si sottolinea nel documento, sono oggetto di procedimenti in corso presso la Corte Internazionale di Giustizia e di mandati di arresto emessi dalla Corte Penale Internazionale nei confronti del primo ministro Benjamin Netanyahu e dell’ex ministro della Difesa Yoav Gallant.
Sospendere ogni collaborazione
Adorno propone inoltre che la Regione sospenda ogni tipo di collaborazione con lo Stato di Israele: dalle intese commerciali ai progetti accademici, fino ai rapporti istituzionali, giudicando inaccettabile mantenere legami mentre è in atto, secondo la mozione, una sistematica aggressione contro la popolazione civile palestinese. Infine, la deputata sottolinea l’importanza di sostenere ogni sforzo volto a raggiungere un cessate il fuoco immediato, favorire la liberazione degli ostaggi e garantire l’accesso costante e senza ostacoli agli aiuti umanitari, in linea con le richieste delle Nazioni Unite e di oltre 760 organizzazioni non governative attive a livello internazionale.












