Riforma PAC 2025: La Commissione europea ha lanciato la Riforma PAC 2025, un pacchetto di misure volto a semplificare la Politica Agricola Comune. L’obiettivo è ridurre il carico amministrativo che grava su agricoltori e amministrazioni nazionali, introducendo strumenti più flessibili per pagamenti, controlli, gestione delle crisi e investimenti. Questo intervento dovrebbe portare un risparmio stimato di 1,58 miliardi di euro all’anno per gli agricoltori e 210 milioni per i governi nazionali, migliorando al contempo la competitività del settore agricolo europeo.
Riforma PAC 2025: Maggior sostegno per i piccoli agricoltori
Tra le novità più importanti della Riforma PAC 2025 vi è quindi l’aumento del tetto per il pagamento forfettario destinato ai piccoli agricoltori: il contributo annuale passa da 1.250 a 2.500 euro. Questo aiuto è pensato per sostenere in modo più equo le aziende di piccole dimensioni, spesso fondamentali nelle economie rurali. Inoltre, queste imprese potranno beneficiare di regole ambientali più flessibili, pur mantenendo l’accesso agli incentivi legati agli eco-schemi, facilitando così la loro adesione a pratiche sostenibili.
Requisiti ambientali flessibili e innovazione digitale
La riforma PAC 2025 introduce un alleggerimento dei requisiti ambientali, con particolare attenzione alle aziende biologiche certificate, che saranno considerate automaticamente conformi a molte normative UE. Per la tutela di aree delicate come torbiere e zone umide, invece, saranno erogati incentivi economici specifici. Inoltre, grazie all’uso di tecnologie satellitari e digitali, i controlli saranno meno invasivi, con una sola ispezione annuale per azienda, snellendo così le procedure burocratiche.
Riforma PAC 2025: Investimenti e gestione delle crisi semplificata
Per promuovere la modernizzazione delle aziende agricole, la Riforma PAC 2025 prevede quindi un sostegno forfettario fino a 50mila euro per lo sviluppo aziendale e il miglioramento delle attività produttive. Inoltre, saranno introdotti strumenti più efficaci e flessibili per la gestione delle crisi causate da calamità naturali o malattie, con modifiche rapide ai Piani strategici nazionali per rispondere tempestivamente alle emergenze.