Dal mese di giugno 2025, i dipendenti statali con reddito complessivo fino a 40 mila euro potranno beneficiare del taglio del cuneo fiscale – previsto dalla legge di bilancio di dicembre 2024 – con effetti sulla propria busta paga e un recupero degli arretrati fino a 400 euro una tantum. Una serie di difficoltà nella macchina amministrativa ha, però, determinato la mancata applicazione del beneficio dal mese di gennaio a quello di maggio 2025. Tuttavia, a partire dal mese prossimo, gli stipendi verranno aggiornati e integrati con gli arretrati, attraverso la piattaforma NoiPa.
A chi spetta il taglio del cuneo e gli arretrati?
Hanno diritto al taglio del cuneo e agli arretrati tutti i dipendenti pubblici con reddito annuo inferiore a 40 mila euro (si considerano sia lo stipendio base sia eventuali altre entrate).
Il taglio del cuneo viene calcolato con modalità diverse, a seconda della fascia di reddito di appartenenza.
Più precisamente:
- per i redditi fino a 20 mila euro, il taglio è un’indennità calcolata in percentuale (7,1% sotto gli 8.500 euro; 5,3% tra gli 8.500 e i 15.000 euro; 4,8% tra i 15.000 e i 20.000 euro);
- per i redditi compresi tra i 20 mila e i 40 mila euro, il taglio non è un’indennità, ma una detrazione fiscale fissa (tra i 20.000 e i 32.000 euro, 1.000 euro; la detrazione è decrescente, fino ad azzerarsi sopra i 40.000 euro).
Il dipendente potrà scegliere se ricevere la detrazione direttamente in busta paga o mantenerla come credito da utilizzare nella dichiarazione dei redditi.
Fino a 400 euro di arretrati una tantum
Il mancato aggiornamento delle buste paga nei primi cinque mesi dell’anno, verrà compensato a giugno con un aumento una tantum fino a 400 euro, a titolo di arretrati. Questo importo verrà erogato automaticamente a chi ha diritto al taglio e ha percepito uno stipendio inferiore a quanto spettava.