
Nel 1945, l’Italia usciva dalle macerie fisiche e morali di una guerra civile, di leggi razziali, di deportazioni, di repressione. Il 25 aprile fu la data dell’insurrezione generale: Milano e Torino venivano liberate, mentre Mussolini era in fuga. Ma non fu solo una vittoria militare: fu una scelta collettiva di civiltà, un atto di coraggio e di dignità di migliaia di uomini e donne che volevano un Paese libero, giusto, democratico.
Ecco perché oggi, quasi ottant’anni dopo, questa data continua a parlare anche ai giovani, alle famiglie, ai lavoratori, alle scuole. E la Sicilia, terra da sempre capace di coniugare memoria e impegno sociale, ha risposto presente anche quest’anno, con un calendario ricco e partecipato nelle sue tre città principali: Palermo, Catania e Messina.
Nel capoluogo siciliano le celebrazioni iniziano la mattina presto, alle 9.30, con un appuntamento altamente simbolico: il raduno al Giardino Inglese, appena restituito alla città dopo un lungo restauro. Non è un dettaglio secondario. In un’Italia che deve ancora imparare a prendersi cura dei propri spazi pubblici, partire da un giardino che rinasce è un potente messaggio di speranza.
Da lì prende il via il corteo cittadino organizzato da ANPI, CGIL, ARCI e altre associazioni, che attraverserà via Libertà. Una marcia civile che unisce generazioni diverse, studenti e militanti, famiglie e cittadini comuni.
Nel pomeriggio, le celebrazioni si spostano in piazza Casa Professa, nel cuore del centro storico, con laboratori creativi e attività ludiche per bambini. Perché la Resistenza si insegna anche giocando, e perché coltivare la memoria significa trasmettere valori ai più piccoli. La giornata si conclude con un concerto di musica dal vivo, a celebrare la libertà con il linguaggio universale delle note.
Anche Catania si mobilita. Alle 9.30 in Piazza Palestro, al Fortino, si tiene il raduno antifascista promosso dall’ANPI locale, con un corteo per le vie del centro. Ma la giornata non si ferma alla marcia: il programma è fitto e profondamente orientato alla cultura e alla riflessione critica.
Alle 15.30, in una proposta dal grande valore pedagogico, si terrà l’iniziativa «La liberazione spiegata ai bambini», con letture animate e laboratori creativi. Segue, alle 16.30, il reading «Letture Partigiane», che darà voce a pagine celebri e dimenticate della letteratura della Resistenza, lette da attori, studenti, volontari.
Il pomeriggio prosegue con il teatro sociale, grazie allo spettacolo “Emozioni immobiliari” di Valentina Conti e Matteo Paino, produzione delle Officine Teatrali “Il Pazzo e la Luna”. E infine, alle 18.30, spazio al tanto atteso “Concertone al Tramonto”, sul “palco libero e resistente”, simbolo di una musica che non dimentica le sue radici civili. Per ulteriori informazioni leggi l’articolo Cosa fare il 25 aprile a Catania: eventi, musica e musei gratis.
A Messina, il 25 aprile si apre in modo originale, con la “Pedalata Resistente” promossa dalla UISP e dalla FIAB. Un modo alternativo, ecologico e inclusivo di vivere la memoria, percorrendo in bicicletta luoghi significativi della città.
Segue la celebrazione istituzionale con la deposizione di una corona d’alloro, e un intenso programma culturale curato dall’ANPI, con letture collettive di poesie e biografie di partigiani e partigiane messinesi, antifascisti, vittime del regime.
Tuttavia, in segno di rispetto per la scomparsa di Papa Francesco, il concerto previsto per il pomeriggio è stato rinviato al 1° maggio. Una scelta che sottolinea come la memoria non sia soltanto celebrazione, ma anche consapevolezza del contesto umano e civile in cui si vive.
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