All’altezza del bivio Facciomare/Ciotta, lungo la strada che conduce a Marina di Palma di Montechiaro, l’acqua del fiume Palma ha subito una trasformazione: è diventata bianca.
L’allarme dell’associazione MareAmico
A dare l’allarme è stata l’associazione ambientalista MareAmico, che ha chiesto ai carabinieri del comando provinciale e ai carabinieri dell’Anticrimine Natura, oltre che all’Arpa e all’Asp, di indagare e scoprire quale sia la causa di un simile fenomeno. Si teme, infatti, l’inevitabile inquinamento del tratto di mare prospiciente.
Gli scarichi illegali
A recarsi sul posto per un sopralluogo, circa quattro mesi fa, è stato Claudio Lombardo, responsabile dell’associazione ambientalista MareAmico, che in quell’occasione ha denunciato l’ennesimo grave episodio di inquinamento ambientale.
“Ancora una volta – dichiarava Lombardo – le acque di vegetazione provenienti dalla molitura delle olive sono state scaricate illegalmente, causando danni devastanti al fiume.”
Dopo anni in cui il Nucleo Anticrimine Natura dei Carabinieri del Comando Provinciale di Agrigento aveva sanzionato duramente tutti gli oleifici che non rispettavano le normative ambientali, il 2025 sembrava aver preso la direzione giusta, nel segno della tutela dell’ambiente. Purtroppo, così non è stato.
“Stanno uccidendo il fiume Palma – proseguiva Lombardo –. L’uscita del fiume è ostruita, e per questo motivo le acque non sono nemmeno riuscite a defluire in mare. Le acque di vegetazione, che rappresentano l’ultimo stadio del processo di molitura delle olive, sono estremamente tossiche. Sono 200 volte più inquinanti delle acque reflue fognarie e provocano la morte della flora e della fauna fluviale, sottraendo ossigeno all’ecosistema.”













