Bonus TARI 2025: Il Bonus TARI 2025 è finalmente operativo e porterà uno sconto del 25% sulla tassa rifiuti per le famiglie con redditi bassi. Dopo anni di attesa, il decreto attuativo è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 13 marzo 2025, rendendo ufficiale il meccanismo di applicazione dell’agevolazione. Vediamo nel dettaglio chi può beneficiarne e come funzionerà.
L’agevolazione è stata prevista dal DL Fiscale n. 124/2019 ed è stata resa effettiva con il DPCM n. 24/2025. Il Bonus TARI 2025 verrà applicato automaticamente alle famiglie che soddisfano i seguenti requisiti:
Per ottenere lo sconto, il contratto del servizio rifiuti deve essere intestato a un componente del nucleo familiare. L’agevolazione si applica a una sola utenza domestica per ogni famiglia e riguarda sia la TARI (tassa rifiuti) sia la tariffa corrispettiva, a seconda del metodo adottato dal Comune di residenza.
Una delle principali novità del Bonus TARI 2025 è che lo sconto sarà automatico. I cittadini non dovranno presentare alcuna domanda, poiché il sistema funzionerà in maniera simile al bonus sociale per luce e gas.
Dal 1° gennaio 2025, la riduzione sarà applicata direttamente in bolletta per chi ha presentato la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) necessaria per il calcolo dell’ISEE. Il coordinamento tra INPS, ARERA e i Comuni permetterà di individuare i beneficiari senza la necessità di alcun intervento da parte dei cittadini.
Il 28 marzo 2025 è la data in cui il Bonus TARI 2025 diventerà ufficialmente effettivo. Tuttavia, per la completa applicazione dello sconto, si attende ancora un provvedimento di ARERA, che definirà nel dettaglio il flusso di dati tra INPS e gli enti locali.
Una volta attivato il meccanismo, i beneficiari vedranno automaticamente la riduzione in bolletta, senza bisogno di ulteriori passaggi burocratici.
Per controllare l’idoneità al Bonus TARI 2025, è sufficiente verificare il proprio ISEE aggiornato e attendere l’applicazione dello sconto sulla bolletta della tassa rifiuti. In caso di dubbi, si può consultare il sito del proprio Comune di residenza o verificare la comunicazione sui portali INPS e ARERA.
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