Online l’annuale rapporto di “MobilitAria” presentato dal Kyoto Club e dal Cnr-IIA. I dati anche per quest’anno rimangono allarmanti. Bisogna necessariamente e al più presto ridurre tutti i veicoli inquinanti dalle strade e reinventare il modo in cui si decide di spostarsi in città. I dati inquietanti emersi dovrebbero spingere le istituzioni a fronteggiare con più risolutezza l’emergenza ambientale legata all’inquinamento atmosferico. Gli obiettivi prefissati per il 2030 relativi alla decarbonizzazione sono ormai vicini, ma la strada che ci separa dal traguardo è ancora così lontana. Eppure si parla di prerogative assolutamente cruciali per il futuro dell’Italia e dell’intera Europa.
Cos’è MobilitAria
MobilitAria non è altro che un’analisi annuale realizzata dal Kyoto Club e dall‘Istituto sull’Inquinamento Atmosferico del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR-IIA), concepita per tracciare un quadro chiaro sull’andamento della qualità dell’aria e sulle politiche di mobilità urbana nelle principali città e aree metropolitane italiane. Al centro degli studi 14 città italiane: Bari, Bologna, Cagliari, Catania, Firenze, Genova, Messina, Milano, Napoli, Palermo, Reggio Calabria, Roma, Torino e Venezia.
Sebbene diversi enti, istituti e agenzie raccolgano dati, spesso questi sono frammentari, inconsistenti e mancano di un approccio sistematico per analizzare i fenomeni in modo coerente. Proprio per questo l’Istituto sull’Inquinamento Atmosferico ormai da anni si occupa della creazione una base comune di dati, in grado di supportare politiche urbane efficaci, con l’intento di ampliare i parametri di riferimento, tra cui: l’inquinamento acustico, la congestione, i dati sul traffico e le emissioni climalteranti. In sintesi, questo studio non solo punta a migliorare la salute e la qualità della vita nelle città, ma ha l’ambizione di essere un catalizzatore per un cambiamento radicale nella gestione della mobilità urbana in tutta Italia.
Le città con il più alto numero di veicoli inquinanti
Il numero di veicoli circolanti per le città italiane continua ad aumentare anno per anno e secondo i dati racconti Catania sembra primeggiare da lontano 2016, confermandosi tristemente al vertice della classifica. Con 792 automobili ogni mille abitanti, il capoluogo etneo è lontano anni luce da qualsiasi obiettivo di sostenibilità. Non c’era da sorprendersi considerando che secondo la classifica del Sole24Ore proprio Catania era stata considerata la città meno green d’Italia.
Al secondo e terzo posto: Cagliari e Reggio Calabria, con 690 e 689 veicoli. Anche per il 2024 Catania diventa simbolo di una gestione della mobilità obsoleta e nociva per la salute pubblica. Le altre città siciliane tra cui Messina e Palermo non fanno certo di meglio. Si stimano infatti 679 e 637 veicoli ogni mille abitanti. Dai dati non emerge altro che il triste spettacolo della nostra Sicilia, ancora troppo legata ai veicoli ad alto inquinamento.
La situazione diventa ancora più tragica se oltre le automobili si considerano anche i veicoli su due ruote. La nostra città di Catania arriverebbe così a quota 1017 mezzi ogni 1000 abitanti.
Utilizzo di mezzi più puliti
Per la Sicilia sconfortanti anche dati relativi all’utilizzo dei mezzi pubblici. Catania con la sua unica linea metropolitana e con un bassissimo numero di autobus attivi in città, sceglie deliberatamente di rimanere ancorata a un passato in efficiente e dannoso per l’ambiente. Infatti secondo i dati raccolti a Catania si hanno solo 20 m di infrastrutture per mille abitanti, un vero e proprio fallimento nella pianificazione di una mobilità sostenibile. Inoltre secondo gli studi dell’istituto di inquinamento ambientale a Catania la flotta di mezzi pubblici è una delle più inquinanti d’Italia. In città infatti continuano a circolare mezzi vecchi e obsoleti. Infatti solo un 23% dei mezzi sul totale offerto sembra essere non inquinare l’aria che si respira in città.
Parallelamente all’aumento di veicoli presenti in città cresce anche l’inquinamento atmosferico, l’aria in città diventa irrespirabile. Secondo i dati raccolti da Arpa Sicilia, troppo spesso il biossido di azoto supera i livelli nazionali consentiti. Proprio a Catania si raggiungono valori pari a 42, ben al di sopra dei limiti raccomandati dall’OMS, che indica un massimo di 10 microgrammi per metro cubo.
La speranza di un futuro diverso: tra ciclabile e metro
Con l’apertura della nuova pista ciclabile, Catania ha finalmente l’opportunità di fare un salto di qualità, migliorando la viabilità, promuovendo la mobilità attiva e riducendo l’inquinamento. A questi progressi si aggiungono i lavori per l’ampliamento della metropolitana e la futura fermata Monte Po-Misterbianco, che contribuiranno a migliorare la qualità della vita cittadina. Le scelte alternative all’utilizzo dei propri mezzi di trasporto, anche se poche, ci sono: parcheggi scambiatori, metro, pista ciclabile, autobus. Si tratta di scegliere consapevolmente ogni giorno come spostarsi in città. È una sfida difficile, è vero. Ma non è una sfida impossibile.