“Pronto, sono il maresciallo della stazione dei Carabinieri, mi occorrono le intestazioni di alcune carte prepagate in possesso di soggetti sottoposti a fermo”. Questa la richiesta telefonica arrivata al personale di uno degli uffici postali presenti nella provincia di Catania. Una domanda inconsueta attraverso un canale – quello telefonico – anomalo rispetto alla delicatezza del tema, che ha fatto insospettire il direttore della sede di Poste Italiane dopo aver ricevuto la chiamata proveniente da un numero fisso corrispondente a quello della reale stazione dei Carabinieri del comune.
Il dipendente ha così prontamente invitato l’interlocutore a presentarsi di persona nell’ufficio postale. Nel frattempo, messosi in contatto con le forze dell’ordine del luogo, ha constatato che il nominativo era falso e che quanto accaduto era una vera e propria truffa già sperimentata in passato dal soggetto. “I truffatori non hanno paura di nulla, lo dimostra questo tentativo di raggirare personale che viene debitamente formato per riconoscere i comportamenti fraudolenti. Ai clienti dico sempre non abbiate timore o vergogna di segnalare situazioni potenzialmente pericolose. Le segnalazioni e le verifiche preventive sono l’unica arma per intercettarle” – dichiara il responsabile di Fraud Management per la Sicilia Rudy Raniolo. Quella del “vishing” (la richiesta di dati tramite chiamate da sedicenti operatori) è tra le tecniche di frodi informatiche che rientrano nella cosiddetta “ingegneria sociale”, in quanto puntano alla buona fede della vittima, inducendola a compiere volontariamente operazioni quali lo spostamento di denaro, la comunicazione di dati o l’accesso a link fraudolenti. I toni spesso allarmistici di questi messaggi creano una pressione psicologica tale da spingere la vittima ad agire il prima possibile.
Con l’obiettivo di aiutare il cliente ad acquisire consapevolezza e diffidare da tentativi di contatto tramite strumenti quali sms, mail o telefonate, Poste Italiane mette al centro la sicurezza dei cittadini con numerose iniziative. Fra queste, una sessione di incontri informativi sul tema della prevenzione antifrode per il personale degli uffici postali con il supporto della Polizia Postale e, rivolto ai cittadini, il nuovo vademecum antifrode in distribuzione in 74 uffici postali del Catanese. E proprio grazie alla collaborazione dei clienti che ogni giorno utilizzano i suoi prodotti e servizi, l’azienda garantisce di operare in sicurezza. Rispetto all’anno precedente, infatti, il numero di truffe sventate in ufficio postale nel 2024 ha raggiunto il 63%, un dato che conferma l’efficacia dell’informazione in contrasto ai tentativi di frode.
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