Meta, la società madre di Facebook e Instagram, ha annunciato la fine del programma di fact-checking, suscitando reazioni contrastanti. Il CEO di Meta, Mark Zuckerberg, ha dichiarato che, al posto del fact-checking gestito da organizzazioni esterne, si adotterà un sistema di “community notes”, simile a quello introdotto su X (ex Twitter) da Elon Musk. Questo cambiamento è stato accolto positivamente da Donald Trump e da alcuni esponenti della destra, che sostengono la difesa della libertà di espressione. Tuttavia, il nuovo approccio potrebbe aumentare la diffusione di contenuti dannosi, poiché, secondo Zuckerberg, i fact-checker avevano un’impronta troppo politicizzata, mettendo a tacere opinioni diverse e minando la fiducia degli utenti.
Fact checking di cosa si tratta?
Il fact checking è il processo di verifica delle informazioni per garantire che siano vere e accurate, prima o dopo la diffusione di una notizia. L’obiettivo è promuovere l’affidabilità delle informazioni, specialmente online.
Esistono due tipi di fact checking: ante hoc, quando la verifica avviene prima della pubblicazione di una notizia, per controllare l’accuratezza e l’affidabilità della fonte; e post hoc, quando la verifica viene fatta dopo la pubblicazione, per smascherare e correggere le notizie false, spesso da parte di esperti o appassionati di debunking.
Zuckerberg e la critica alle leggi europee
In risposta a questo cambiamento, Zuckerberg ha criticato le leggi europee e l’amministrazione Biden, sostenendo che la censura stesse limitando l’innovazione e la libertà di espressione. In Europa, infatti, le leggi come il Digital Services Act (DSA) impongono alle grandi piattaforme online maggiore responsabilità per i contenuti pubblicati. La Commissione Europea ha dichiarato di monitorare la conformità delle piattaforme ai regolamenti del DSA, ma non ha commentato direttamente la decisione di Meta.
Nel frattempo, l’ingresso di personaggi come Dana White nel consiglio di amministrazione di Meta e le alleanze con altri leader tecnologici suggeriscono un ulteriore allineamento di Zuckerberg con la destra americana, rafforzando il legame tra la piattaforma e i gruppi conservatori.