Una pagina di storia scritta nel corso della giornata di ieri, sabato 28 dicembre. In occasione dell’ostensione speciale del corpo di Santa Lucia, il busto reliquiario di Sant’Agata è uscito dal sacello per accogliere a casa sua la Santa siracusana, le cui reliquie sono custodite a Venezia. Lo storico incontro è andato a coincidere con l’apertura del Giubileo in diocesi e rappresenta, di fatto, un inizio anticipato del programma delle celebrazioni agatine che entrerà nel vivo nel mese di gennaio, con i consueti appuntamenti annuali e, ovviamente, a febbraio per i giorni clou della festa.
La giornata di ieri
Erano le 18:15 circa quando il busto reliquiario di Sant’Agata è uscito dal sacello, alla presenza del capo vara e dei suoi collaboratori che hanno effettuato il consueto rituale. Un momento sempre vissuto con emozione dai devoti e fedeli presenti in Basilica Cattedrale, al quale sono seguiti dei momenti di preghiera in attesa dell’arrivo di Santa Lucia. Poco dopo le ore 19, come da programma, Santa Lucia è giunta alla chiesa di San Placido. Svolti tutti i rituali e le manovre di uscita della Santa dal veicolo con cui è stata trasportata, è partita la processione che, da piazza San Placido, ha percorso la via Vittorio Emanuele per arrivare in piazza Duomo e fare ingresso in Cattedrale, gremita di gente, intorno alle 19:35. Santa Lucia è stata accolta con gioia dai fedeli catanesi, siracusani ma anche di Belpasso e di Aci Catena dove la martire viene festeggiata.
Lungo la navata centrale, Santa Lucia ha raggiunto Sant’Agata davanti al sacello, per poi essere posizionate insieme sopra i 2 altari disposti per l’esposizione. A seguire, la celebrazione dell’ufficio delle letture, presieduta dall’Arcivescovo Luigi Renna. Poco prima delle 22, il momento atteso da tanti, ovvero la predisposizione del percorso per venerare le due Sante poste sui 2 altari. Tutto si è svolto correttamente, nonostante una lunghissima fila che, con compostezza, ha effettuato il percorso.
Il programma di oggi
Dopo la messa di mezzanotte, per tutta la notte, i fedeli hanno avuto la possibilità di venerare le reliquie, fino alle 6:30 di questa mattina, con la prima messa della giornata. Nel corso della mattinata, si sono svolte le altre sante messe alle 8:00, alle 9:30 e alle 11:00. Fino alle 14 è possibile continuare ad ammirare le 2 martiri siciliane, prima della chiusura della Basilica per qualche ora, al fine di effettuare operazioni di bonifica, previa alla celebrazione, da parte delle forze dell’ordine. Dalle 15:30 per chi è munito di pass, e per tutti gli altri fedeli, una volta che i primi hanno preso posto, sarà nuovamente dato accesso in Cattedrale per partecipare alla Santa messa delle 17:00, al termine della quale, dalle 19:00 alle 21:00, sarà di nuovo disposto il percorso per potersi avvicinare.
Dopo le 21:00, celebrazioni finali e chiusura della Cattedrale. Le reliquie di Santa Lucia lasceranno la Cattedrale di Catania domani.
Agata e Lucia, un legame indissolubile
È stata la visita di una devota speciale, quella ricevuta da Sant’Agata nella giornata di ieri. Lucia, nata a Siracusa nel 281 d.c., si recò a Catania il 5 febbraio del 301, La madre, Eutychia, da anni ammalata di emorragie, spendeva invano ingenti somme per curarsi. Le preghiere di Lucia alla Santa Patrona di Catania avverarono la guarigione della madre. Si trattò di un momento decisivo per la vita della giovane siracusana che, da quel momento, decise di consacrare la sua verginità a Cristo, e di elargire il suo patrimonio ai poveri. In un’ epoca in cui erano ancora in vigore i decreti sulla persecuzione dei cristiani di Diocleziano, il destino di Lucia fu il medesimo di quello di Agata. Al processo, Lucia non cedette alle richieste del prefetto Pascasio, dicendo di essere pronta alle eventuali torture. Secondo le fonti latine, il 13 dicembre del 304, Lucia morì all’età di 21 anni mentre, secondo gli atti greci fu decapitata.
Anche dopo la morte, il destino delle 2 martiri si è andato a incrociare nuovamente, per mano di Giorgio Maniace che, secondo le fonti, nel 1.039, trafugò le reliquie per portarle a Costantinopoli. Un anno dopo, nel 1.040, lo stesso destino toccò alle spoglie di Agata che fece, poi, rientro in terra etnea nel 1.126 grazie a Gisliberto e Goselmo. Le reliquie di Santa Lucia furono, invece, recuperate nel 1.204 dai veneziani, ragion per cui la martire viene custodita nel capoluogo veneto, precisamente nella chiesa di San Geremia che, dal 2018, detiene anche il titolo di Santuario di Santa Lucia.