Legambiente, Lipu e Wwf Italia hanno presentato ricorso al Tar Lazio contro il parere favorevole con prescrizioni rilasciato sulla Valutazione d’Impatto Ambientale (VIA) relativa al Ponte sullo Stretto di Messina. Il parere in questione, nonostante la valutazione di incidenza negativa, è stato ritenuto insufficiente dagli ambientalisti, che lo considerano privo di adeguate analisi. Le associazioni ecologiche sottolineano l’irragionevolezza di chiedere ulteriori analisi, in particolare sui piani di mitigazione e compensazione, per il progetto esecutivo, dopo che l’opera è già stata affidata.
Le opposizioni mosse dagli ambientalisti
Gli ambientalisti evidenziano anche l’impossibilità di un unico progetto esecutivo per il Ponte, dato che il Parlamento ha approvato una norma che prevede la cantierizzazione per stralci, il che porterà alla realizzazione di più progetti esecutivi separati, non permettendo una visione d’insieme sull’efficacia delle prescrizioni.
Secondo le associazioni, il Ponte sullo Stretto rappresenta un progetto dal potenziale impatto ambientale grave e irreversibile, che non può essere mitigato né compensato, come riconosciuto dalla stessa Commissione VIA. Nella sua valutazione, la Commissione ammette l’esistenza di incertezze riguardo all’impatto su alcuni siti della Rete Natura 2000, senza escludere possibili effetti negativi.