Classifica qualità della vita 2024: dal 1990, il Sole24ore pubblica il report con i dati che determinano la qualità della vita nelle città italiane, analizzando diversi criteri di valutazione. Anche quest’anno, la classifica è stata resa nota. Ecco chi occupa le prime posizioni e dove si piazzano Catania e le altre città della Sicilia.
Tra i criteri che sono stati analizzati per poter stilare la classifica rientrano l costo della vita e delle case, la qualità dell’aria e delle strutture sanitarie, la sicurezza e la cultura. Sono stati 90 gli indicatori, divisi in 6 grandi categorie tematiche, così definiti: “ricchezza e consumi”, “affari e lavoro”, “ambiente e servizi”, “demografia, salute e società”, “giustizia e sicurezza” e “cultura e tempo libero”. A ognuno di questi è stato dato un punteggio da 0 a 1.000. Dopodiché, è stata calcolata una media per ottenere la classifica generale.
I dati raccolti sono tutti certificati, forniti dal ministero dell’Interno o della Giustizia, Istat, Inps, Agcom, Siae e Banca d’Italia; oppure forniti alla redazione da realtà certificate, tra cui Scenari immobiliari, Crif, Cribis, Prometeia, Iqvia, Tagliacarne e Infocamere.
Vince l’edizione 2024 dell’indagine del Sole24ore la città di Bergamo, con 640,52 punti. La città Lombarda ha come punto di forza i dati sull’emigrazione ospedaliera, con solo il 2,6% di dimissioni di residenti avvenute in altra regione. Dati confortanti anche se si analizzano le singole generazioni, con la qualità di vita dei bambini che registra un punteggio medio di 438,4, per i giovani si sale a 513,2 e per gli anziani 507,2. L’ indicatore con il punteggio più alto è quello di ambiente e servizi, insieme a demografia e società.
Dominio del Trentino e Alto Adige negli altri 2 gradini del podio, con Trento e Bolzano in seconda e terza posizione. La città trentina ha raggiunto un punteggio medio di 639,90. Tra i risultati più rilevanti, il ridotto numero di uscite precoci dal sistema di istruzione e formazione. Trento sarebbe, dunque, la città con meno tasso di persone con analfabetismo o con la sola licenza elementare o media. Da segnalare, un punteggio alto per qualità di vita degli anziani, con 632 punti. Più passo, invece, è quello relativo ai bambini, 469,8. Altri dati degni nota riguardano l’aumento di occupazione femminile (+1%) e l’amministrazione comunale che registra un incremento del 10,1% sempre per quanto riguarda le donne.
Nel capoluogo Altoatesino, che è terzo, con 635,09 punti, il dato più significativo riguarda il quoziente di mortalità, guadagnando la cima della classifica se si considera il solo criterio di demografia e società. Male, invece, per quanto riguarda la qualità di vita per i bambini, con un punteggio medio di 310,2. Un sensibile aumento si registra nella presenza femminile nelle amministrazioni comunali. L’incremento è del 32,1%.
Anche quest’anno la classifica non sorride al sud che occupa buona parte della zona bassa e medio bassa. La città di Catania si piazza in 83esima posizione, guadagnandone 9 rispetto all’anno precedente. Spicca la seconda posizione per età media al parto delle madri che si attesta a 31. Male, invece, per quanto riguarda l’ecosistema urbano, secondo i dati di Legambiente. Per il capoluogo etneo è maglia nera, in 107esima posizione. Segno di una presenza spropositata di auto, le cui motivazioni ricadono in un inefficiente sistema di trasporto pubblico che collega i Paesi Etnei al centro cittadino. Una potenziale situazione potrebbe essere rappresentata dal progetto della metropolitana leggera in monorotaia EtnaRail, di cui non si hanno più aggiornamenti. Come se non bastasse, infatti, la città di Catania registra un incremento del tasso di motorizzazione dell’1,3%.
In tema di criminalità continua, purtroppo, a essere allarmante il dato sui furti d’auto. Catania occupa il 5° posto in questa classifica, con 506,2 punti.
Stangata anche per i prezzi degli affitti. Il canone medio di locazione registra un incremento del 38,5%.
Dato positivo, invece, per l’occupazione femminile. L’ aumento è del 12,6% nell’età compresa tra 20 e 64 anni.
Catania non è una città per bambini: la classifica di questo parametro è scoraggiante e il capoluogo etneo si piazza in 105esima posizione con 226,6 punti. Discorso più o meno analogo per la qualità di vita dei giovani. In questo caso, la posizione occupata è la 94esima con 380,2 punti.
Il balzo di 9 posizioni potrebbe dare un po’ di ottimismo ma per raggiungere zone più alte la strada è ancora lunga.
La prima città dell’Isola a figurare in classifica è Ragusa, in 81esima posizione e con 502,82 punti, guadagnando 5 posizioni rispetto allo scorso anno. Tra i punti di forza, si registra un significativo calo del canone medio di locazione, che scende del 32,4%. Male, invece, per la qualità di vita dei bambini, alla posizione 104 e con 230,8 punti.
Dati più o meno analoghi si registrano a Messina, terza tra le siciliane e in 91esima posizione. Anche qui i dati non sorridono ai bambini. Sale, però, l’occupazione femminile (+ 7,8%) e, analizzando il criterio di cultura e tempo libero, si registra un + 11% di librerie.
Seguono nella classifica delle siciliane Agrigento, Enna e Caltanissetta mentre il capoluogo Palermo perde ben 5 posizioni, piazzandosi al 100° posto con 461,60 punti. Il dato peggiore è quello relativo alla raccolta differenziata. Secondo le analisi di Legambiente, Palermo è in penultima posizione. Dato positivo per quanto riguarda l’occupazione femminile, con un incremento del 5,1%. Male, invece, per il parametro giustizia e sicurezza che vede il capoluogo siciliano in testa alla classifica per furti di motocicli.
La città siciliana più bassa in classifica è Siracusa, al 104° posto, lo stesso dello scorso anno. Il dato peggiore è rappresentato dal gender pay gap, con una differenza del 42% nella retribuzione tra uomini e donne, ben sopra la media che è del 31%. L’ occupazione femminile è, tuttavia, in crescita registrando un +5,7%. Anche per il parametro cultura e tempo libero si registra un miglioramento, +6,2%. Non ci sono buoni risultati, invece, se si analizzano i parametri basati sulla qualità di vita dei bambini (244,8 punti) e dei giovani (388 punti).
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