Online l’annale classifica del Sole 24 Ore Ecosistema urbano sulle città più green d’Italia. Quest’anno si è giunti alla 31esima edizione. L’analisi in collaborazione con Legambiente e Ambiente Italia a si basa su 20 parametri che fotografano le performance ambientali di 106 città capoluogo. Nello specifico vengono analizzate cinque macroaree: aria, acqua, rifiuti, mobilità, ambiente.
Quest’anno, Reggio Emilia ha conquistato il primo posto. Riuscendo a totalizzare l’80,66% dei punti. A seguire la città di Trento, che quest’anno riesce a salire in seconda posizione, per un totale di 78,70% di punti. Terza in classifica Parma con un totale di 76,64% di punti.
Reggio Emilia, la prima classificata, si distingue per aver ottenuto quattro dei cinque bonus attribuiti alle città che eccellono in specifiche aree. Inoltre in cima alla classifica anche per quanto concerne la raccolta differenziata, riuscendo ad ottenere la quinta posizione.
Da attenzionare che quest’ano Reggio Emilia presenta un curioso contrasto: è al primo posto per l’estensione delle piste ciclabili, mentre si colloca all’ultimo per la densità di auto, con 88 veicoli ogni 100 abitanti.
Tra i capoluoghi più green del Paese si incontrano anche Forlì, Treviso, Bolzano, Pordenone, Mantova, Cremona e la sorpresa della “grande” Bologna, per la prima volta tra le primissime. Dopo un primo fugace sguardo si può notare come le prime dodici città della classifica sono tutte situate al Nord. Questo trends evidenzia un chiaro e preoccupante divario geografico.
Abbiamo un’unica città del mezzogiorno in cima alla classifica e si tratta di Cosenza. La città calabra si piazza al tredicesimo posto, con un punteggio di 70,75%. Seconda in classifica alcuni dati sono nettamente migliorati rispetto agli anni passati. Infatti, Cosenza sale in seconda posizione per quanto concerne la rete di piste ciclabili, 12esima per i rifiuti prodotti e 13esima per i consumi idrici.
Quest’anno Catania, senza grande stupore, si posiziona ultima in classifica. Più precisamente al 106° posto. Con un punteggio totale di 15,79%
Un risultato scoraggiante, che mette in evidenza le criticità ambientali e legati all’inquinamento che la città quotidianamente affronta. Tra i problemi più gravi ci sono il traffico congestionato, la gestione inadeguata dei rifiuti e la scarsa qualità dell’aria. A differenza di altre città meridionali come Napoli e Palermo, che si trovano rispettivamente quartultima e quintultima, Catania è il fanalino di coda con una situazione critica a livello ambientale.
Le difficoltà di Catania si riflettono anche nell’inefficienza del sistema di trasporto pubblico locale e nella limitata diffusione delle infrastrutture per la mobilità sostenibile. E proprio per questo si classifica100esima per quanto concerne il tasso di motorizzazione.
Grave anche il dato relativo alle vittime della strada. Quest’anno Catania occupa la posizione 86. Troppe vittime e pochi controlli. Un dato che diventa aggiaccante quando a perder la vita sono giovani vittime, giovani studenti che vedono in Catania una città in cui realizzare il proprio sogno universitario.
Inoltre Catania ultima in classifica anche per quando concerne la mancanza di aree ciclabili. Tutto questo contribuisce a una mobilità poco sostenibile. Penultimo posto per consumi idrici, 82esima per aree verdi. La lista di tutto quello che non va e che bisognerebbe migliorare è ancora molto lunga.
in sintesi possiamo dichiarare che Catania continua a faticare nel raggiungere standard soddisfacenti. Incrociamo le dita per i risultai dell’anno prossimo!
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