L’Associazione Italiana di Oncologia Medica (Aiom) ha lanciato una proposta per aumentare il prezzo delle sigarette di 5 euro a pacchetto, con l’obiettivo di disincentivare il fumo e finanziare il Servizio Sanitario Nazionale (SSN). La campagna, denominata #SOStenereSSN, è promossa da Aiom, Fondazione Aiom e Panorama della Sanità. Durante una conferenza stampa al Senato, la vicepresidente Maria Domenica Castellone ha annunciato che presenterà emendamenti nella prossima Legge di Bilancio per sostenere questa misura.
Il fumo rappresenta la principale causa del 90% dei casi di tumore al polmone e contribuisce a molte altre malattie, tra cui neoplasie, patologie cardiovascolari e respiratorie. Secondo Aiom, ogni anno il tabagismo provoca oltre 93.000 morti in Italia e costi per 26 miliardi di euro. Inoltre, nel 2023 sono stati diagnosticati quasi 40.000 nuovi casi di tumore al polmone, di cui l’80% in fase avanzata, riducendo così le possibilità di guarigione e aumentando il peso sul sistema sanitario.
Secondo Francesco Perrone, presidente di Aiom, “l’obiettivo è ridurre il consumo di tabacco e disporre di ulteriori risorse, fino a 13,8 miliardi, da destinare al finanziamento del SSN“. In altri paesi, come Francia e Stati Uniti, il prezzo delle sigarette è già aumentato significativamente, raggiungendo rispettivamente circa 12 euro e 8 dollari a pacchetto. L’aumento in Italia porterebbe il prezzo delle sigarette più vicino agli standard internazionali, in cui attualmente si registra una media di 6 euro a pacchetto.
Saverio Cinieri, presidente della Fondazione Aiom, ha sottolineato che, nonostante i progressi delle campagne anti-fumo, “l’incidenza del tumore al polmone e la sua mortalità sono ancora alte”. È necessario continuare a sensibilizzare la popolazione sull’importanza di smettere di fumare e adottare stili di vita sani, poiché “non esiste una soglia di consumo di sigarette che non risulti dannosa“.
Castellone ha inoltre proposto emendamenti anche per il decreto sulle violenze agli operatori sanitari, per destinare i proventi al potenziamento del personale sanitario. Ha suggerito anche la possibilità di una raccolta firme per una proposta di legge popolare, dichiarando che “se ci sono proposte di iniziativa popolare con 50mila firme, queste vengono discusse in Aula al Senato entro tre mesi dalla data in cui sono depositate“.
La proposta ha ricevuto ampio appoggio, tra cui quello della senatrice del Pd Beatrice Lorenzin, che ha ricordato un tentativo simile nel 2014, quando era ministro della Salute. Lorenzin ha sottolineato che i prezzi delle sigarette in Italia sono “da terzo mondo”, e che un aumento del prezzo rappresenterebbe “uno strumento di politica sanitaria a favore del SSN“. Anche la responsabile Salute e Sanità del Pd, Marina Sereni, ha promesso il sostegno della sua parte politica, auspicando un’azione trasversale e bipartisan.
Secondo una ricerca condotta dall’Istituto Mario Negri e Doxa, il 62% degli italiani è favorevole a un aumento del prezzo delle sigarette a 10 euro, con i ricavi destinati a sostenere il SSN e finanziare la ricerca. “Anche la Banca Mondiale considera l’aumento del prezzo tramite la tassazione una delle strategie più efficaci per ridurre la domanda di tabacco“, ha spiegato Silvano Gallus, capo del Laboratorio di ricerca sugli stili di vita dell’Istituto.
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