La ripresa dello scavo della TBM “Agata”, la talpa utilizzata per la realizzazione della metropolitana di Catania, ha finalmente sfatato le voci che ne smentivano l’avanzamento. La “tunnel boring machine“, ferma per oltre quattro anni a causa del crollo di un edificio in via Castromarino, ha ripreso a scavare quest’estate, avanzando di circa 100 metri nei tunnel che collegheranno la stazione Palestro a Stesicoro. Attualmente si trova a 19 metri di profondità sotto via Reclusorio del Lume, con circa 700 metri di scavo rimanenti per completare questa tratta.
Salvo Fiore, direttore generale della Ferrovia Circumetnea (Fce), ha dichiarato che, salvo imprevisti, lo scavo della galleria potrebbe concludersi entro giugno 2025. Tuttavia, la TBM si fermerà circa 100 metri prima di Stesicoro, proseguendo il lavoro con il metodo tradizionale. Al termine, la talpa sarà smontata ed estratta dal cantiere di via Palermo.
Il percorso prevede il passaggio sotto il PalaRegione, dove sorgerà la stazione San Domenico, e proseguirà lambendo importanti edifici storici, come Palazzo della Borsa e Palazzo Tezzano. Si sta già pianificando il secondo lotto della metro, che collegherà Palestro all’aeroporto Vincenzo Bellini, attraverso 4,6 km di tunnel e stazioni a San Leone, Verrazzano, Librino e Santa Maria Goretti. I lavori di questa tratta inizieranno non appena risolta la situazione con la ditta appaltatrice.
Lo scavo, gestito con tecniche avanzate, consente di avanzare nonostante la presenza di acqua di falda a 12 metri di profondità, come già rilevato durante i lavori di consolidamento. La TBM scava in modo continuo, fermandosi ogni 1,8 metri per montare i conci, prodotti a Belpasso, utilizzati per rivestire la galleria. I materiali estratti, come l’argilla, vengono riutilizzati per il riempimento di cave dismesse, riducendo l’impatto ambientale del cantiere.