Se ne discuteva già da un po’ e ora è arrivata anche l’ordinanza. In Sicilia, e in altre 12 regioni, non si lavorerà nelle ore più calde fino al 31 agosto. Lo stop è previsto dalle 12:30 alle 16:00 e le temperature devono essere oltre i 35 gradi. Lo stop potrebbe interessare altre fasce orarie qualora dovesse salire la temperatura percepita.
Diversi sono i settori interessati dall’ordinanza, su tutti edilizia, agricoltura e florovivaismo, per i quali può scattare una rimodulazione oraria attraverso la contrattazione e grazie al ricorso agli ammortizzatori sociali. Tramite Inps, si può richiedere la cassa integrazione dovuta a “sospensione o riduzione dell’attività lavorativa a causa del caldo eccessivo”.
Da Inps, spiegano chele possibilità sono 2: l’emanazione di un’ordinanza da parte della pubblica autorità per una precisa fascia oraria oppure la sospensione disposta dal responsabile della sicurezza sul luogo di lavoro se i 35 gradi vengono superati in una fascia oraria diversa da quella indicata nell’ordinanza, tenendo conto anche della temperatura percepita – superiore a quella reale – e del tasso di umidità, desumibili dai bollettini meteo ufficiali. Il criterio di riferimento della Sicilia è il Sias regionale.
Per l’ordinanza, i governatori hanno fatto riferimento alla mappa pubblicata sul sito Worklimate, progetto apposito per approfondire le conoscenze sull’effetto del caldo sui lavoratori.