Roma, giugno 1994: lโanno dei primi festeggiamenti Pride in Italia. Ma ormai da molti anni durante il mese di giugno si organizzavano numerosi cortei in cui si celebrava la libertร dโamare e si rivendicava il diritto di essere se stessi. Ed ecco come giugno ormai da lungo tempo รจ conosciuto come โPride Monthโ: mese della lotta per i diritti LGBTQIA+. Ma perchรฉ proprio durante giugno? La ricorrenza รจ legata ai moti di Stonewall. Una rivolta spontanea avvenuta nel 1969,ย proprio nel mese di giungo, a New York.
Lโimportanza delle manifestazioni durante il mese del Pride รจ legata alla possibilitร di dar voce e di manifestare per tutti quei diritti rinnegati e mai ricevuti. Cercare, quindi, di conquistare una libertร tanto agognata. Solitamente le parate vengono spesso accompagnate da dibattiti sociali e di approfondimento, proprio per sensibilizzare tutti coloro che riversano odio sulla comunitร LGBTQ+.
Moti di Stonewall
Ma per comprendere lโimportanza del Pride Month, รจ necessario rivolgere lo sguardo al passato. Precisamente al 1969, in un bar gay nel Greenwich Village: Stonewall. ร il 28 giugno 1969 e la polizia statunitense stava conducendo le ormai normali incursioni nei ย locali frequentati della tutti coloro che non si dichiaravano etero. Durante questi bliz, giovani donne o uomini venivano trascinati fuori dal locale e brutalmente picchiati.
Ma quel giorno qualcosa โandรฒ stortoโ, qualcosa stava cambiando. Per la prima volta gli astanti si ribellarono. Era iniziata una vera e propria lotta contro la polizia, contro lo Stato e contro tutto il mondo. Per la prima volta, ci si ribellรฒ alle manganellate, alle discriminazioni e a tutte le violenze taciute. Da quel 28 giugno molte cose sono cambiate.ย Da quel giorno lโeteronormativitร ha subito uno schiaffo dallโintera comunitร arcobaleno.
Dick Leitsch, attivista statunitense per i diritti LGBTQ+
Ciรฒ che successe in quel bar del Greenwich Village venne lungamente raccontato da Dick Leitsch, primo attivista omosessuale statunitense a scrivere un reportage sui moti di Stonewall. I suoi scritti vennero inizialmente pubblicati nella newsletter della Mattachine Society e, poi, nel settembre del 1969 sul The Advocate. Leitsch descrive lo Stonewall, non come una semplice sala da ballo, ma come unico luogo di aggregazione per tutti coloro che per la societร non erano “benvenutiโ. Nel suo reportage racconta proprio di quel 28 giugno. Ci descrive come durante quella notte gli animi si accesero e come la polizia fu costretta a fuggire. Secondo le sue ricostruzioni dopo quella notte si organizzarono diverse lotte, migliaia di persone si radunarono allo Stonewall con l’intento di sfidare la polizia. Scoppiarono cosรฌ nuovi violenti scontri, che si ripeterono in modo sporadico nei giorni seguenti. Alle rivolte non parteciparono solo gli appartenenti alla comunitร LGBTQ ma anche l’intera cittadina di Greenwich Village.
La Rainbow Map
La Rainbow Map รจ unaย classificaย annuale di 49 paesi europei su una scala compresa traย 0% (violazioni gravi dei diritti umani, discriminazione) e 100% (rispetto dei diritti umani, piena uguaglianza). Classifica che viene solitamente pubblicata 24 ore dopo il rapporto LGBTIQ Survey III dellโAgenzia dellโUnione Europea per i diritti fondamentali.
Ma come si calcola il livello di tutele dei diritti per la comunitร LGBTQ+? Per creare la classifica ILGA-Europe vengono utilizzati 75 criteri, divisi in sette categorie tematiche: uguaglianza e non discriminazione, famiglia, crimini generati dallโodio e discorsi dโodio, riconoscimento legale del genere, integritร corporea intersessuale, spazio della societร civile e diritto di asilo.
Purtroppo anche questโanno i punteggi ottenuti dei Paesi partecipanti sono amareggianti. Infatti, piรน della metร degli intervistati sembra aver subito discriminazioni per il proprio orientamento sessuale. E le vittime di odio sono drasticamente aumentate.
Rainbow Map: focus su alcuni Paesi Europei
Nonostante i dati scoraggianti raccolti alcuni dei governi europei, a differenza dell’Italia, sembrano aver fatto grandi passi in avanti per promuover la tutela dei diritti LGBTQ+. Ad esempio lโEstonia e la Grecia hanno aggiornato le loro leggi per permettere alle coppie dello stesso sesso di sposarsi e adottare bambini. Inoltre, la Grecia ha migliorato la sua legislazione antidiscriminazione per garantire una protezione completa alla comunitร . Il Liechtenstein ha ampliato i diritti di adozione, per includere le coppie dello stesso sesso. La Germania ha messo al bando i crimini dโodio basati su orientamento sessuale, identitร di genere e caratteristiche sessuali. Anche la Bulgaria, l’Islanda (che รจ salita al secondo posto nella classifica) e la Slovenia hanno adottato leggi contro i crimini ispirati dallโodio. In Belgio, Cipro, Islanda, Norvegia e Portogallo sono stati introdotti divieti contro le pratiche di conversione. Ma il Paese che sembra aver fatto meglio e quindi in cima alla classifica, proprio come negli scorsi anni, รจ Malta, con una percentuale di tutela del 88%. Nonostante tutto il direttore esecutivo della Ilga- Europe, Chaber dichaira: “Europe needs stronger laws and policies to protect LGBTI people. Without these, we cannot talk about safety or about rule of law and democracy.โ
A che posizione si trova lโItalia?
L’Italia, sotto il governo di Giorgia Meloni, ha perso due posizioni, scendendo cosรฌ al 36esimo posto. A far calare la classifica italiane รจ la dichiarata guerra del governo alle famiglie arcobaleno e allโassenza totale di politiche che possano ampliare i diritti e abbattere le discriminazioni. Si tratta di una crociata del governo Meloni contro alcuni dei diritti fondamentali. Dโaltronde si stanno analizzando i dati di un’Italia che ha deciso di non firmare la dichiarazione per la promozione delle politiche Europee a favore delle comunitร LGBTQ+. Rientrando cosรฌ in quei 9 Paesi (Italia, Ungheria, Romania, Bulgaria, Croazia, Lituania, Lettonia, Repubblica Ceca e Slovacchia) su 27, cheย hanno deciso di non aderire alla dichiarazione. Quella italiana รจ stata ed รจ una piena e ferma posizione politica. Si sta parlando di unโItalia che non ha aderito alla proposta di legge avanzata da Alessandro Zan. Disegno di legge che avrebbe amplianti la legge Mancino, ย inserendo accanto alle discriminazioni per razza, etnia e religione (giร contemplate) anche le discriminazioni per sesso, genere, orientamento sessuale, identitร di genere e disabilitร . ร stata proprio la destra italiana a dichiarare che il DDL Zan minacciasse la libertร di opinione e che soprattutto non fosse necessario, poichรฉ giร i reati di omotransfobia rientravano come aggravante comune del codice penale.
C’รจ ancora tanta strada da fare. Il nostro Paese si deve ancora impegnare affinchรฉ tutti i suoi cittadini possano godere degli stessi diritti e affinchรฉ ogni suo cittadino si senta tutelato, rappresentatoย e protetto dal proprio governo