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Catania, il sogno Playoff è realtà, ma serve un cambio di passo

Il Catania, che manca da tempo in Serie B, oltre che in Serie A dove ha militato per diverso tempo a cavallo dei primi due decenni degli anni 2000, sta cercando di non perdere il treno che lo vedrebbe qualificato quantomeno per la prima parte dei playoff. Certo, la strada non sembrava essere spianata, dato che la media delle performance dei siciliani non è stata elevatissima e la conseguente fiducia degli analisti ha seguito il trend dei risultati. Infatti, le quote delle partite di Serie C sui siti scommesse con bonus elencati da Superscommesse.it, leader nella comparazione betting in Italia, in cui è coinvolta la squadra catanese, non hanno dato e non danno attualmente troppo spesso i rossoblù favoriti dei singoli match.

A invertire il trend ci ha pensato però la Coppa Italia. Cicerelli e Castellini hanno regalato la finalissima ai rossoblù davanti ai 20.000 del Massimino. È la prima volta nella storia del Catania. Gara d’andata 19 marzo e match di ritorno il 2 aprile. Con il Padova attualmente secondo in campionato, anche in caso di ko in finale, questa vittoria può valere al Catania l’accesso diretto alla fase nazionale dei playoff. In caso di vittoria del trofeo è come se la squadra avesse ottenuto il terzo posto in campionato, e quindi spareggi promozione garantiti, insieme alle seconde classificate dei gironi. Insomma, una stagione recuperata in extremis. Una stagione in cui tutto è ancora possibile, nonostante i numerosi problemi che attanagliano il collettivo etneo.

Il calciomercato di gennaio, ad esempio, non ha sortito effetti e Lucarelli non è riuscito a invertire la rotta. Il pacchetto avanzato resta uno dei meno prolifici del girone. I vari Di Carmine, Chiricò, Costantino e Cianci mostrano ancora evidenti difficoltà in fase realizzativa. Resta la cattiva gestione del possesso palla e molti limiti nella costruzione dal centrocampo in su. Nemmeno l’innesto a gennaio di un atleta del calibro di Sturaro ha risolto i problemi di gioco. Il vero punto di forza è la difesa, una delle meno perforate del girone C. All’indomani della gara contro il Monterosi, solo Juve Stabia, Picerno e Avellino hanno subito meno reti degli etnei.

Ovvio che queste premesse non rasserenano l’ambiente etneo, né in chiave Coppa Italia né in chiave playoff. Ivan Kontek, primo gol in rossoblu contro il Monterosi, è lapidario: “Non siamo contenti, in allenamento è tutto perfetto ma siamo forti e dobbiamo fare in modo che sia così anche durante la partita, se non ci riusciamo dobbiamo analizzare. Dobbiamo stare più tranquilli e dobbiamo tirare, per vincere: oggi abbiamo tirato due o tre volte, per Catania e per questa squadra non basta”.

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Per Cristiano Lucarelli è un problema di condizione fisica. “Quando abbiamo incontrato squadre stanche come noi, abbiamo fatto due o tre gol. Fai fatica, invece, contro chi ha giocato meno di te, parlo per esperienza. Incontrare squadre riposate e in un certo periodo di forma, come il Monterosi di oggi, cambia molto. Se sei stanco non hai lucidità e sbagli”. L’ex Livorno fa poi riferimento alla costruzione dei rossoblù. “La manovra nelle ultime settimane non mi sta piacendo, vedo poca serenità, paura di tentare la giocata e preoccupazione di prendersi la responsabilità, la conseguenza è non avere un gioco fluido.”

Un ultima riflessione in sala stampa è poi quella relativa al finale di campionato, che si profila tanto intenso quanto inatteso dopo il successo sul Rimini. “Riparliamone a fine stagione. Ad aprile speriamo di presentarci tirati a lucido ai playoff, concentriamoci e costruiamo qualcosa per quel momento. Lavoriamo per vincere la Coppa Italia, concludere bene il campionato, affrontare bene i playoff e provare a vincerli. Giusto fischiarci, dal punto di vista dei tifosi. Non abbiamo sottovalutato il campionato, sappiamo di non potercelo permettere”. Insomma, niente è ancora perso. Un cambio di passo e di mentalità potrebbe ancora regalare un sogno. Del resto, la scalata del Foggia nell’ultimo campionato insegna che tutto è possibile.

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