Secondo il report Censis 2023, i giovani italiani si distinguono per il loro dissenso silenzioso e per il trend della fuga dal Paese: i dati.
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Come sempre, la fine dell’anno porta con sé il momento di fare bilanci e scoprire quanti e quali cambiamenti sono avvenuti rispetto all’anno precedente. Questo è quello che è motiva il report Censis 2023, che si occupa di analizzare la situazione sociale italiana anno per anno. Di recente pubblicazione, all’interno del dossier prodotto dal Censis è presente anche un focus su una fetta importante della società del Paese, vale a dire i giovani. Ecco quali sono stati i risultati principali relativamente ai giovani italiani per l’anno 2023 secondo quanto rilevato dal Censis.
Uno dei risultati più rilevanti del rapporto Censis di quest’anno è la definizione degli italiani come “sonnambuli”. Questa caratteristica non riguarderebbe esclusivamente i giovani ma l’intera società del Paese, dato che gli italiani sembrano in generale ciechi ai presagi. Infatti, secondo l’analisi effettuata, nonostante sia chiara la crisi demografica del Paese, il dibattito pubblico italiano sembra ristagnare.
Riguardo tale risultato, anche i giovani hanno una responsabilità importante. Infatti, secondo quanto rilevato, il 61,4% dei giovani italiani è convinto di contare poco nella società. E ancora, il 65,3% degli italiani più giovani si sente fortemente insicuro a fronte dei tanti rischi inattesi che gli si potrebbero parare davanti. Infine, l’84,1% dei giovani italiani si dichiara rassegnato di fronte al destino del Paese, vedendo l’Italia come in declino in seguito alle emergenze fronteggiate di recente.
Nonostante il preponderante sentimento di insoddisfazione e rassegnazione evidenziato dal Censis, i giovani italiani rappresentano una parte rilevante nella lotta per i diritti civili. In particolare, secondo quanto rilevato, l’82,8% dei giovani e, in particolare, il 79,2% dei laureati è favorevole all’eutanasia. Inoltre, il 75,1% dei ragazzi italiani concorsa sull’adozione di figli da parte di single, e il 79,2% dei giovani del nostro Paese è favorevole al matrimonio egualitario tra persone dello stesso sesso. Infine, sul fronte dei diritti civili, il 65,5% dei giovani si dichiara favorevole all’adozione di figli da coppie composte da persone dello stesso sesso.
Se, in generale, sul tema dei diritti civili, i giovani sono la categoria sociale in Italia schierata in percentuale maggiore a favore di quanto citato, va anche precisato che le differenze non vanno mai oltre i 10 punti percentuali. Tuttavia, un dato importante riguardo i giovani italiani è quello che il Censis ha definito come “dissenso senza conflitto”. Infatti, secondo quanto riportato nel dossier, tra le generazioni giovani di oggi rispetto alle precedenti sono presenti delle differenze profonde e più nette che sfumate.
Un elemento fondamentale a tal proposito riguarda proprio la quantità di giovani: questo perché, rispetto a vent’anni fa, il numero di persone tra i 18 e i 34 anni presenti nel nostro Paese è diminuito di circa 3 milioni. In questo modo, diminuendo il peso demografico dei giovani, anche il loro peso politico e sociale è destinato a diminuire, creando un vero e proprio “dissenso silenzioso”.
Ma come si esprime tale dissenso? Secondo quanto rilevato, il 21,8% dei giovani italiani tra 18 e 34 anni ha affermato che non voterà alle prossime elezioni. Inoltre, il rifiuto è anche nell’integrazione sociale, considerando che 1,7 milioni di italiani tra i 15 e i 29 anni non lavora né studia. Allo stesso tempo, c’è anche chi preferisce la rivendicazione: infatti, il 30,5% degli italiani tra 18 e 34 anni si schiera a favore degli attivisti che mirano alle opere d’arte per sensibilizzare sull’emergenza climatica.
Tuttavia, è fondamentale considerare che c’è anche chi esprime il proprio dissenso con la fuga: infatti, il 60,6% degli italiani con meno di 34 anni afferma di essere pronto a lasciare il Paese, avendone la possibilità. Questo è ciò che hanno già fatto 336.592 italiani di 25-34 anni negli anni trascorsi tra il 2012 e il 2021.
In generale, secondo quanto rilevato dal report, l’Italia è da tempo un Paese di emigrazione. Va però precisato che la componente giovanile gioca un ruolo molto rilevante a tal proposito. Basti pensare che solo nell’ultimo anno, il 44% delle iscrizioni all’Aire per espatrio sono state effettuate da italiani tra i 18 e i 34 anni, per un totale di 36.125 giovani. In conclusione, aumentano anche i laureati che decidono di cercare la loro strada all’estero: se nel 2018 il 33,3% dei giovani laureati italiani decideva di lasciare il Paese, nel 2021 si è arrivati al 45,7%.
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