Aperte nuove indagini per l'incendio dell'aeroporto di Catania, si indaga su possibili ritardi ed omissioni.
Sono in corso delle indagini della Procura di Catania per verificare i possibili ritardi e omissioni a seguito dell’incendio che ha invaso l’aeroporto di Catania lo scorso 16 luglio.
Per la prossima settimana è previsto l’arrivo di due periti scelti fuori dal gruppo dei Vigili del fuoco, dei quali non si conosce ancora il nome, ma sembrerebbe che uno dei due sia l’ingegnere che si occupò del rogo che incenerì il Terminal 3 di Fiumicino a Roma nel 2015.
A tal proposito, il Procuratore Carmelo Zuccaro, ha annunciato: “Abbiamo già avuto interlocuzioni in videoconferenza con i consulenti che presto verranno a Catania per il conferimento formale dell’incarico e per i primi sopralluoghi. Gli accertamenti sono ad ampio raggio e non riguardano solo l’origine dell’incendio. Non è previsto allo stato il compimento di atti irripetibili“. L’attività svolta dai ctu ( Consulente Tecnico d’ufficio) quindi sarà ripetibile. Dunque, per ora non sarà necessario iscrivere qualcuno nel registro degli indagati. Anche perché il fascicolo sarebbe già dovuto essere a carico di decine di persone se si fosse proceduto con un incidente probatorio o con un atto irripetibile.
Ai magistrati, a seguito dei numerosi sopralluoghi effettuati dai Vigili del Fuoco all’interno dell’aeroporto è arrivata una prima relazione contenente le operazioni effettuate e alcune considerazioni. Pare infatti che l’incendio sia divampato a causa di un cavo di una stampante usata dalle agenzie di autonoleggio. Nei pressi di essa infatti, è presente una grossa macchia nera. Dunque, la matrice dolosa potrebbe essere esclusa a fare di un episodio accidentale. Gli addetti ai lavori però, sono d’accordo sul fatto che questa sia una spiegazione semplicistica per giustificare di danni avvenuti.
I periti sono impegnati nella ricostruzione di cosa sia accaduto mezz’ora prima del sopraggiungere delle fiamme. L’aeroporto è perennemente sorvegliato, ecco perché sarà importante rinvenire la scatola nera che potrebbe dare maggiori dettagli.
In una prima ricostruzione sembrerebbe che la prima chiamata ai Vigili è arrivata direttamente dalla control room della Sac, dove arrivano anche i segnali dei vari sensori antifumo, i quali, si sono attivati due volte nel giro di due-tre minuti. Chi ha ricevuto la prima allerta infatti non ha avuto nemmeno il tempo di arrivare nella zona dell’incendio che è già scattato il secondo allarme.
La procedura prevede in questo momento l’intervento immediato dei pompieri, i quali nell’aeroporto di Catania hanno una postazione attiva 24 ore su 24. Per domare l’incendio sono arrivati anche uomini e mezzi dalla centrale di via Cesare Beccaria e da Paternò, ringraziati più volte dall’amministratore delegato della Sac, Torrisi. Le dinamiche però, restano ancora confuse e ulteriori dettagli saranno dati proprio dai nuovi periti.
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