La scorsa settimana si è svolta a Catania la manifestazione “Jane’s Walk”, un’ occasione per esplorare ed osservare criticamente i quartieri delle città. Anche l’associazione ambientalista Legambiente ha partecipato alle passeggiate, e il punto più soggetto a criticità è stato San Berillo.
Un gruppo di cittadini, guidati dalla professoressa Anna Quattrocchi, ha esplorato il quartiere di San Berillo, inoltrandosi per stradine e palazzine diroccate. Il tutto intrattenuto dalla lettura di brani tratti da autori catanesi, recitati dall’attrice Giusy Marano.
“Mi sono domandata — ha dichiarato Anna Quattrocchi — che cosa avrebbe pensato lei, la battagliera Jane Jacobs, da cui le passeggiate traggono ispirazione, del degrado di San Berillo. Lei che credeva nell’ordine spontaneo, nella ‘città densa’ che si autocoordina grazie alla pluralità”. Una pluralità non vista, però, da Viola Sorbello, presidente di Legambiente, che ha commentato con rassegnazione quanto osservato. “Non è stata pluralità quella osservata ieri. Piuttosto abbiamo assistito sgomenti alla rassegnazione degli abitanti del quartiere — ha commentato Viola Sorbello — sopraffatti da rifiuti maleodoranti e strade devastate dove i netturbini hanno difficoltà ad operare, compresi e giustificati dagli stessi residenti. Non c’era pluralità perché San Berillo è una ferita aperta e se attraversi il quartiere, fatta eccezione per le stradine più esterne, lo fai a tuo rischio e pericolo. Nonostante il lavoro apprezzabile delle associazioni presenti sul territorio non si è riusciti ancora a scardinare la fisionomia del ghetto che questo luogo continua ad avere. Difficile vivere — ha continuato — in posti come San Berillo, anche per chi è in fuga da terre e drammi difficili per noi da immaginare. Nessuno dovrebbe accontentarsi — ha concluso — di chiamare casa quel grumo irrisolto al centro della città”.