Un ingegnere siciliano “colleziona” scalate da record: dopo il Kilimangiaro, l’Himalaya. Giovedì scorso il 43enne siracusano Guglielmo Venticinque ha piantato la bandiera italiana sull’Imja Tse, la vetta a quota 6.189 metri (conosciuta anche come Island Peak) che si trova sul versante nepalese sulla catena montuosa famosa anche per l’Everest, la cima più alta di tutto il mondo.
Un’impresa straordinaria ma non così agevole se si considera che anche l’area dell’Island Peak è stata colpita dal cambiamento climatico. Le temperature hanno modificato, tra il resto, la morfologia dei ghiacciai e reso il percorso impervio.
Dopo mesi di preparazione fisica, “Gulli” (questo il soprannome attribuito a Guglielmo Venticinque) ha iniziato e portato a termine l’impresa insieme a Mingma Yangzi, guida locale e scalatrice professionista di 28 anni.
“L’Imja Tse è stata l’impresa delle imprese, che non dimenticherò mai – ha dichiarato Guglielmo Venticinque – . Mi ha portato vicino ai miei limiti fisici e tecnici, mi ha posto davanti a rischi che non so se vorrò più prendere in futuro. Per me l’alpinismo è un hobby e non voglio mettere a repentaglio la vita”.