Identità digitale Spid e Cie, in arrivo applicazione unica per formare un sistema di app digitale unico: ecco il piano.
Identità digitale, Spid e Cie: l’obiettivo del dipartimento per l’innovazione del governo è lavorare per creare un app unica in modo da formare l’identità digitale nazionale, unendo Spid e Cie. Wired spiega come questo sia un passo avanti verso l’identità comune digitale per la quale sta lavorando anche la Commissione europea, ecco di seguito quello che c’è da sapere.
Seconda la testata specializzata in tecnologia, il piano esecutivo potrebbe lanciare a breve una gara, ma il rischio che si corre è quello di creare un doppione dell’app europea, dato che Bruxelles si era mossa in anticipo.
La Carta di identità elettronica, Cie, viene emessa dal Ministero dell’Interno e viene prodotta dall’ Istituto Poligrafico e dalla Zecca dello Stato, il suo costo è di circa 16 euro e per utilizzarla sono necessari: codice pin, codice puk e un lettore adatto.
Lo Spid invece viene rilasciato dai Gestori di identità digitale, dai soggetti privati accreditati da AgID, ovvero l’Agenzia per l’Italia Digitale che nel rispetto delle regole emesse dall’Agenzia forniscono le identità digitali e gestiscono le autentificazioni degli utenti.
L’Agid sottolinea come tutte le pubbliche amministrazioni devono integrare nei vari sistemi informativi sia lo Spid e la Cie come unici sistemi dell’identità digitale, per ottenere i servizi digitali in modo da abbandonare in via definitiva le vecchie credenziali. Secondo l’articolo 65 del Codice dell’Amministrazione digitale, tutti i cittadini possono presentare in modo telematico le istanze e dichiarazioni alla Pubblica Amministrazione identificandosi esclusivamente con i servizi Spid, Cie o Cns.
In questo casom tutte le istanze e le dichiarazioni sono equivalenti alle istanze e alle dichiarazioni sottoscritte con firma autografata, in presenza del dipendente addetto al procedimento. Il Piano nazionale di ripresa e resilienza prevede la diffusione dell’Identità Digitale, entro il 2026 si punta ad un’utilizzo del 70% della popolazione.
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