Catania

Catania, vaccini in cambio di droga: “cavie” usate da no vax per avere Green pass

Catania, sgominata banda che usava tossicodipendenti come "cavie" per ottenere il Green pass: anche tre dosi di vaccino in meno di un mese su una sola persona.

“Usavano” dei tossicodipendenti come cavie, invitandoli alla somministrazione del vaccino contro il Covid-19 con documenti falsi per permettere a dei no vax di ottenere il Green pass in cambio di pochi euro o per qualche dose di droga.

Questo è quanto è emerso da un’inchiesta della Dda della Procura di Catania su indagini dei carabinieri del comando provinciale su una presunta banda di rapinatori. I Carabinieri hanno disposto la misura cautelare per nove persone, mentre le ordinanze eseguite riguardo 17 personein totale. Tra le persone fermate, presenti anche “fabbricanti” di armi artigianali che venivano vendute a criminali locali.

Attraverso le indagini si è scoperto un articolato sistema criminoso, in cui tossicodipendenti, per pochi euro o in cambio di qualche dose di sostanza stupefacente, muniti di documenti falsi, venivano convinti a farsi vaccinare più volte, per procurare a ‘no vax’ la certificazione ‘Green pass’. Per una delle “cavie”, è stata infatti accertata la somministrazione di tre dosi di vaccino in meno di un mese, a grave rischio per la propria salute.

Ma i malviventi sarebbero colpevoli anche di altri misfatti: infatti, tra le accuse impotizzate dai Carabinieri del comando provinciale di Catania ci sono i reati di rapina aggravata, sequestro di persona, fabbricazione, porto e compravendita di armi clandestine, falso materiale, cessione di stupefacenti e ricettazione.

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Infatti, dall’indagine, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Catania, è emerso come gli indagati, oltre ad aver commesso tre cruente rapine a mano armata in esercizi commerciali di San Giovanni La Punta, fabbricassero anche armi clandestine perfettamente funzionanti, che venivano vendute a criminali del luogo per circa mille euro ciascuna.