Qualche giorno fa sono state rese note le graduatorie per l’accesso alla facoltà di Medicina e come già era previsto, 3 studenti su 4 non ce l’hanno fatta. Sugli oltre 65mila partecipanti sono solo circa 14mila ad aver raggiunto l’obiettivo. Ora più di 50mila studenti sono costretti a passare al “piano B”: oltre a cambiare facoltà o riprovare di nuovo i test, c’è una terza via.
“È una vittoria importante contro un sistema “malato”, come quello del numero chiuso, che ogni anno esclude decine di migliaia di studenti che sognano di indossare il camice bianco – sottolinea Massimo Tortorella , presidente di Consulcesi -. Gli studenti che hanno deciso coraggiosamente di non rassegnarsi agli esiti negativi di un sistema di selezione sbagliato, che non premia il merito, ora possono raccoglierne i frutti e continuare serenamente il percorso accademico scelto”.
A tal proposito, anche il Codacons ha messo a disposizione un canale dedicato gratuito attraverso cui i ragazzi possono segnalare irregolarità e contattare i legali per richiedere consulenze in merito al ricorso.
“È stato pubblicato il decreto ministeriale 1107/22 che ha l’obiettivo di riformare, per il prossimo anno accademico, le prove per l’ammissione alla facoltà di Medicina. Il decreto contiene le nuove modalità della prova di selezione che prevedranno un primo test già a partire dal mese di aprile 2023 in modalità cosiddetta Tolc (Test OnLine Cisia). Tuttavia, le procedure connesse alla graduatoria unica nazionale, e le modalità operative con le quali verrà formata sulla base dei punteggi dei Tolc, saranno disciplinate con un successivo provvedimento di competenza della Direzione generale del ministero dell’Università” – si legge in una nota.
“Potranno accedere ai Tolc – ragguaglia ancora la nota – tutti gli iscritti al quarto o quinto anno di una scuola secondaria, nonché tutti coloro che sono in possesso di un diploma di scuola secondaria”.