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Secondo i dati ISTAT, il Pil italiano continuerà a crescere sia nel 2022 (+2,8%) che nel 2023 (+1,9%), nonostante il rallentamento rispetto all’anno 2021. Ma cosa hanno deciso di proporre al popolo italiano tutti coloro che concorreranno alle elezioni del 25 settembre? Qui di seguito tutte le proposte interne dei diversi programmi elettorali.
Centrodestra
Per il Centrodestra, composto da Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia e da un gruppetto di partiti di centro riuniti con il simbolo di “Noi Moderati“, la politica economica è diretta perlopiù a ridurre i costi del lavoro, sia per aziende che per gli stessi lavoratori, e taglio del cuneo fiscale che grava sulle famiglie. Un altro punto fondamentale è quello sull’utilizzo dei fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), da impiegare per vasti piani di ammodernamento infrastrutturale del Paese, e l’introduzione della flat tax come strumento di imposizione fiscale.
Altre misure che verrebbero introdotte nell’ambito economico sono incentivi che vada a premiare le aziende che assumeranno più dipendenti, l’estensione dell’uso dei voucher per il lavoro e nuovi incentivi per l’imprenditoria femminile. Infine, si legge, gli ultimi punti a livello economico e lavorativo riguardano nuovi investimenti e promozione del Made in Italy e del turismo nel nostro territorio.
Forza Italia
Entrando nel dettaglio, vediamo come il partito capitanato da Silvio Berlusconi punti in maniera netta e decisa al taglio del cuneo fiscale, all’abrogazione dell’IRAP ma soprattutto all’abolizione dell’imposta patrimoniale su casa e risparmi e all’eliminazione delle tasse di successione e donazione, attraverso l’innalzamento del valore imponibile per tutti gli eredi in linea diretta e/o coniugi.
Lega
Rispetto agli altri programmi della coalizione di centrodestra, il programma del partito guidato da Matteo Salvini entra nel dettaglio su alcuni punti. Primo fra tutti è quello dedicato alla riduzione del cuneo fiscale di 10 punti percentuali per 10 anni, l’introduzione del reato di sfruttamento per chi utilizza lavoratori in nero, l’estensione dell’età anagrafica del contratto di apprendistato fino a 35 anni e una tassazione Irpef fissa al 5% per i primi tre anni di assunzione a tempo indeterminato.
Inoltre, mentre il programma congiunto parla del Reddito di Cittadinanza semplicemente come di una misura da sostituire, il programma della Lega lo ritiene una misura da revisionare, trasformandolo in un “ammortizzatore sociale” per i percettori idonei all’attività di lavoro. Da qui, infatti, saranno istituiti corsi di formazione, tirocini e contrattualizzazione dei percettori alla fine del percorso.
Fratelli di Italia
Tra le pagine del programma stilato dal partito di Giorgia Meloni, troviamo molti concetti e proposte in comune con tutta la coalizione di centrodestra. In questo caso, però, punti fondamentali per la Meloni e i suoi sostenitori sono una riforma immediata dell’IRPEF con l’introduzione del quoziente familiare, la razionalizzazione di micro-tributi e l’innalzamento del limite del denaro contante in linea con la media Europea.
Terzo Polo
Il Terzo Polo, formato da Azione e Italia Viva, vuole favorire l’aumento delle dimensioni delle imprese, cancellare le tasse per i giovani per l’avvio di attività imprenditoriali e ridurre il più possibile le imposte che gravano sui questi ultimi. Un punto fondamentale del programma dei terzopolisti, inoltre, è quello di favorire l’accesso al credito per piccole imprese, comprese quelle dell’artigianato e dell’agricoltura, e supportare anche le attività di formazione e riqualificazione dei dipendenti, a favore dei quali si propone invece l’introduzione del salario minimo. Importante è anche il paragrafo dedicato dai centristi alla riforma del sistema fiscale, che vuole semplificare IRPEF e introdurre un’area di reddito minimo esente dalle imposte ma addirittura uno scaglione a tassazione negativa per i redditi ancora inferiori.
Movimento 5 Stelle
Giuseppe Conte, a rappresentanza del Movimento 5 Stelle, è dell’idea di potenziare il sistema del cashback fiscale, puntando ad alcune misure economiche di sostegno a lavoratori, famiglie e imprese. Ecco perché nel programma pentastellato è presente l’introduzione di un salario minimo ma anche la cancellazione dell’IRAP a carico delle imprese.
Fondamentale è una riforma del sistema fiscale che possa ridurre il peso delle imposte su famiglie e imprese, che nel programma presenta misure per contrastare le delocalizzazioni e per favorire il salvataggio delle aziende in difficoltà da parte degli stessi lavoratori. La stabilizzazione della misura Decontribuzione Sud completa il programma economico del M5S, inserendo anche incentivi che premino l’agricoltura sostenibile e gli investimenti nel settore turistico.
ItalExit
Il movimento fondato da Gianluigi Paragone propone invece una politica economica fortemente espansiva, che aumenterà il sostegno pubblico all’imprenditoria giovanile e alle imprese, abbassando le accise e riformando anche il sistema del Reddito di Cittadinanza. Un altro punto fondamentale di Italexit, a pagina 25 del programma, è quello di fronteggiare il problema delle delocalizzazioni e di contrastare la cessione delle imprese italiane all’estero e di investire sul turismo, soprattutto quello verde. L’introduzione del demanio pubblico nel bilancio statale è un altro dei punti programmatici in economia di IE.
Partito Democratico
Se quasi tutti i partiti di centrodestra premono sull’introduzione di un’aliquota unica per le imposte sul reddito, al contrario la coalizione di centrosinistra difende il più possibile quella che è la proporzionalità del sistema fiscale, puntando alla lotta contro l’evasione e a riformare il sistema fiscale. Tutta la coalizione di centrosinistra è concorde nel puntare sull’economia circolare e su politiche economiche che incentivino la tutela dell’ambiente.
Il Partito Democratico, in particolare, nel suo programma punta alla riduzione del divario tra nord e sud attraverso l’impiego dei fondi del PNRR per aiutare le imprese del mezzogiorno, oltre che a rilanciare il sistema delle zone economiche speciali. E dedica anche uno spazio particolare all’attuazione del federalismo fiscale per risollevare l’economia italiana.
PiùEuropa (+Europa)
PiùEuropa, invece, vorrebbe favorire la crescita dimensionale di tutte le imprese in generale, attuando perfino una serie di liberalizzazioni che possano rimuovere le barriere pubbliche all’ingresso del mercato. Il partito di Emma Bonino, inoltre, è sì per l’attuazione del federalismo fiscale ma viene inserito e mostrato come un’autonomia tributaria per Comuni e Città Metropolitane.
Alleanza Verdi e Sinistra
E cosa dire del programma stilato dall’Alleanza Verdi e Sinistra? Il loro interesse principale è quello di introdurre la patrimoniale da applicare sui grandi patrimoni attraverso l’inserimento di un’aliquota crescente, seguendo il modello tedesco, che arrivi al 65% per i redditi superiori ai dieci milioni di euro. Importante è anche l’intenzione di introdurre la “plastic tax” entro gennaio 2023 e la tassazione in maniera decisa per gli extraprofitti delle imprese energetiche.
Impegno Civico
Un altro punto fondamentale, soprattutto per l’appena nato partito di Luigi di Maio, è la riduzione del rapporto debito-PIL attraverso una pianificazione quinquennale del debito pubblico e una riduzione delle spese pubbliche. Ma anche una revisione accurata dei molteplici bonus per le imprese, in modo da eliminare quelli che non hanno più una vera e propria utilità e riformularli per il bene delle aziende italiane.
Unione Popolare
Se il centrodestra vuole abolire ad ogni costo il Reddito di Cittadinanza, il partito Unione Popolare, con Luigi de Magistris a capo, punta ad aumentarne l’importo, insieme alle pensioni. Nel programma, inoltre, si mostrano anche misure che possano sostenere i lavoratori autonomi, da equiparare a quelli dipendenti a livello di tutele.
Altra proposta importante è quella che riguarda l’eliminazione dell’IVA sui beni di prima necessità e la lotta serrata contro l’evasione fiscale e le fughe verso i paradisi fiscali. Per Unione Popolare è fondamentale anche incrementare le imposte sui redditi più alti e ridurre il più possibile quelli più bassi, attraverso una riforma che aumenti la progressività del sistema fiscale aumentando il numero di scaglioni. Nel programma appare anche lo stop totale a liberalizzazioni e privatizzazioni, che possa portare, per UP, a una gestione solamente pubblica di servizi e infrastrutture strategici. E, infine, l’introduzione a misure a sostegno dell’occupazione e all’aumento della tassazione sulle multinazionali.