Test Medicina 2022: il Tar fa chiarezza tramite due sentenze. Tra le novità, arriva il via libera per chi non ha il diploma: di seguito i dettagli.
Test Medicina 2022: arrivano novità per settembre. Con due sentenze del 7 luglio, infatti, il Tar Lazio ha fatto chiarezza in merito alle prossime prove di accesso alla facoltà di Medicina. Di seguito le novità.
Con la sentenza 9334 sul test Medicina 2022, il Tar ha spiegato che l’attuale possibilità riconosciuta dal sistema permette anche a ragazzi ancora non in possesso del diploma di partecipare alla prova selettiva di Medicina. Questo, però, non significa che si potrà subito procedere all’immatricolazione.
In linea generale, infatti, non si può escludere a priori la possibilità di inoltrare la domanda e partecipare al test anche a soggetti non ancora in possesso del predetto titolo di studio, ma è esclusa la possibilità di immatricolazione senza diploma.
Il Tar ha emesso anche una seconda sentenza riguardante il test Medicina 2022: la 9315. Con questa si chiarisce che la mancata sottoscrizione dei dati contenuti nella scheda anagrafica in sede di test, pur obbligatoriamente previsto a carico del candidato, costituisce un mero profilo di irregolarità formale ed è quindi illegittima l’esclusione del concorrente.
In particolare, secondo la procedura, le prove sarebbero soggette ad annullamento da parte della Commissione d’aula nel caso in cui il modulo di risposte dovesse risultare firmato o contrassegnato dal candidato o da un componente della Commissione. Ebbene, secondo il Tar va evidenziato che il fatto che il bando commini l’esclusione dal concorso a fronte dell’irregolarità già indicata integra come presupposto la compromissione dell’anonimato del compito, ma non si può dire lo stesso per la mancata sottoscrizione dei dati contenuti nella scheda anagrafica.
Se si dubita che la scheda anagrafica contenente i dati del candidato, ove non sottoscritta, possa essere sostituita illecitamente, questo in realtà non potrebbe accadere: ogni modulo risposte, infatti, è abbinato alla sua scheda anagrafica sulla base di un’etichetta contenente un codice coincidente, il che serve per dimostrare che quel determinato modulo risposte è stato compilato proprio dalla persona i cui dati sono trascritti nella scheda, pur se non sottoscritta.
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