In Copertina Università di Catania

UNICT – Alta soddisfazione per i laureati in Infermieristica: i dati Almalaurea

Il Consorzio AlmaLaurea ha fornito importanti dettagli sui laureati del Dipartimento di Scienze mediche, chirurgiche e tecnologie avanzate presso l’Università degli studi di Catania.

Pubblicato il rapporto AlmaLaurea 2022, la cui finalità è quella di studiare statisticamente i dati inerenti al mondo universitario italiano, delineando il profilo dei laureati e descrivendone la condizione occupazionale da 1 a 5 anni dall’ottenimento del titolo.

Ecco i dati relativi al profilo dei laureati, retribuzione e occupazione del Dipartimento di Scienze mediche, chirurgiche e tecnologie avanzate che hanno conseguito i titoli in Infermieristica, Logopedia, Tecniche audioprotesiche e Tecniche di laboratorio biomedico.

Il profilo dei laureati

Secondo l’ultimo questionario Almalaurea 2022, i laureati del Dipartimento di Scienze mediche, chirurgiche e tecnologie avanzate presso l’Università degli studi di Catania sono stati 175, di cui 164 hanno ottenuto la laurea di primo livello e 11 la laurea magistrale biennale. 

I dati ci comunicano che 64,6% dei laureati è composto da donne mentre gli uomini costituiscono il 35,4%. Per quanto riguarda l’età, scopriamo che l’età media dei laureati è di 25,1 anni con riferimento alla laurea di primo livello, mentre i laureati magistrali ottengono il titolo in media entro il 27,4 anno di età.

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Il 73,7% degli studenti si laurea in corso e in media gli studi durano 3,6 anni. In particolare, gli studenti impiegano, mediamente, 3,7 anni per conseguire la laurea triennale e 2,1 per conseguire il titolo magistrale.

Infine, la media del voto di laurea per gli studenti di triennale è 107,6 mentre per la laurea magistrale il voto medio è più alto, raggiungendo il punteggio di 112,3. La media dei voti si è mantenuta abbastanza stabile rispetto allo scorso anno. 

Elevati tassi di occupazione e retribuzione

Qual è il tasso di occupazione dei laureati in Infermieristica? Il tasso di occupazione è molto elevato: l’85,8%, infatti, lavora ad un anno dalla laurea. Il dato è in aumento rispetto all’anno scorso, quando il tasso di occupati era del 75%.

Il tasso di disoccupazione è molto basso ed è del 2,4%. Si registra, invece, una percentuale del 3,5% dei laureati che non lavorano ma che cercano un lavoro, mentre la percentuale di chi non lavora ma non cerca lavoro è più alta ed è circa del 10,6%.

Si è mantenuta più o meno stabile anche la retribuzione rispetto al Rapporto dell’anno precedente: in media, i neolaureati del Dipartimento di Scienze mediche, chirurgiche e tecnologie avanzate guadagnano 1538 euro. Non vi sono grosse disparità tra i generi: gli uomini, infatti, guadagnano in media 1626 euro e le donne 1505 euro.

Dove lavorano i neolaureati in Infermieristica?

A prescindere dal tipo di lavoro svolto è bene notare che l’85% dei laureati ritiene il titolo conseguito molto efficace nel lavoro svolto e il 75,2% utilizza le competenze acquisite con la laurea in misura elevata nel proprio lavoro.

Gli studenti in possesso di una laurea di primo livello svolgono una professione tecnica con una percentuale del 96,7%. Solo il 2,5%, invece, svolge professioni intellettuali, scientifiche e di elevata specializzazione. Appena lo 0,8%, infine, svolge professioni esecutive nel lavoro d’ufficio. 

Il contratto a tempo indeterminato riguarda il 19,8% dei laureati impiegati, mentre è più alta la percentuale di impiegati con contratti non standard cioè contratti a tempo determinato, lavoro a chiamata, eccetera: si tratta del 66,3% tra i laureati di primo livello e del 34,6% tra i laureati magistrali.

Per quanto riguarda il settore di attività, più della metà di laureati in infermieristica, il 54,5 %, lavora nel settore pubblico, il 44,6% nel settore privato e lo 0,8% nel non profit.

Infine, il ramo d’attività economica dove si registra maggiore occupazione è quello dei servizi e, nello specifico, ovviamente, quello della sanità con una percentuale dell’87,6%.

Formazione post-laurea: solo pochi la scelgono

Sono pochi i laureati del Dipartimento di Scienze mediche, chirurgiche e tecnologie avanzate che scelgono di completare la propria formazione grazie a master, stage, scuole di specializzazione, ecc. Si tratta, infatti, solo del 33,3%. 

Nello specifico, sono i laureati magistrali che tendono maggiormente a partecipare a questo tipo di attività: il 20,7%, infatti, frequenta un master universitario di primo livello, il 10,3% partecipa ad un altro tipo di master e il 3,4% svolge un’attività sostenuta da una borsa di studio.

Soddisfazione post laurea

Solo il 3% degli intervistati si dichiara insoddisfatto del corso di laurea. Inoltre, come abbiamo precedentemente accennato, quasi tutti i neolaureati di primo livello (98,9%) ritiene la laurea conseguita uno strumento efficace nel proprio percorso lavorativo. Solo il 32% dei laureati magistrali, invece, è della stessa idea.

Il 75,2% utilizza le competenze acquisite grazie al titolo di studio in misura elevata e, in aggiunta, l’ 81% sostiene che la formazione professionale acquisita all’università sia stata molto adeguata.

Nella maggior parte dei casi (il 77,7%) la laurea conseguita al dipartimento di Scienze mediche, chirurgiche e tecnologie avanzate è richiesta per legge ma, anche quando non è esplicitamente richiesta, è considerata da molti (17,4%) utile, se non addirittura necessaria (3,3%).