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“Quasi il 70% dello stipendio è destinato all’affitto”: i dati in Sicilia

In alcune città italiane il 70% dello stipendio medio è destinato all'affitto. Questi sono alcuni dati forniti da una statistica effettuata da EUROSTAT sul rapporto stipendio medio/affitto mensile. La redazione di LiveUnict ha analizzato la situazione in alcune città italiane specificando quanto sia ancora alto il divario salariale donna/uomo.

Molte città italiane fanno discutere per i prezzi alti relativi agli affitti delle abitazioni. In Italia, a tenere testa c’è Milano con affitti medi di 1.200 euro al mese. Ad ogni modo, tale affitto considerato “alle stelle” non tiene testa agli stipendi medi dei cittadini italiani. Infatti, a Milano, secondo alcuni dati Eurostat il 70% dello stipendio è destinato all’affitto. Ma vediamo di analizzare la situazione al Sud Italia. 

La situazione stipendio/affitto in Sicilia

Gli stipendi medi in Sicilia nel 2021 ammontano a 26.271 euro, si parla dunque di 2.100 euro al mese. A dirlo è una statistica fornita dal Geography index 2021 di Job pricing. Tuttavia, le province con gli stipendi più bassi sono Siracusa e Palermo.

Secondo l’analisi del Geography Index 2021, “Se la retribuzione fissa media nazionale, che si attesta a 29.222 euro, ha chiuso l’anno con un tasso di variazione rispetto al precedente dello 0 per cento, la Rga media nazionale, pari a 29.910 euro, lo ha chiuso con il 2,3 per cento in meno rispetto all’anno 2019”.

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Per quanto riguarda la distribuzione geografica delle quotazioni immobiliari tra le provincie, gli appartamenti più economici sono in vendita nella provincia di Caltanissetta (700 €/m²), mentre raggiunge le quotazioni più elevate la città metropolitana di Messina (1.250 €/m²).

L’affitto o la vendita di una casa dipende dai locali che la compongono e dai metri quadri. La regione Sicilia è tra le regioni italiane con i prezzi degli appartamenti più bassi: circa 1.050 €/m² in media in tutta la regione, ovvero circa il 57% in meno rispetto ai prezzi medi nella regione Liguria e circa il 23% in più rispetto ai prezzi medi nella regione Calabria. Tra le città della regione Sicilia il prezzo medio degli appartamenti non è troppo disuniforme e in circa il 50% dei comuni è compreso tra 900 €/m² e 1.200 €/m².

La situazione al Nord Italia

A Milano, secondo i dati EUROSTAT, il 70% dello stipendio è destinato a pagare l’affitto. Nel 2021, lo stipendio medio in Italia è stato di 28,5mila euro lordi ovvero circa 1.550 euro netti al mese. A causa dell’emergenza sanitaria esplosa nel 2020, c’è stato un calo nei salari del -2,5% rispetto al 2019 e del -3,7% sul 2018.

Il primato per la retribuzione più alta spetta a Milano con €1.759,90. Allo stesso modo la capitale meneghina ha il titolo per avere i prezzi degli affitti più elevati. Considerando un affitto per una camera in centro da €1.199,36 al mese, un lavoratore senza casa di proprietà sarebbe costretto a destinare quasi il 70% del proprio stipendio a questa spesa. Anche a Roma le prospettive non sono migliori. Nonostante il costo medio dell’affitto scenda a €1.005,59, anche lo stipendio medio è inferiore del -16% rispetto a Milano.

La situazione in Europa

Sebbene nelle grandi città europee gli affitti siano in media spesso più alti di quelli italiani, lo sono anche gli stipendi. L’Italia si colloca in una fascia intermedia insieme a Francia, (€2.356 euro), Spagna (€1.639 euro) e Slovenia (€1.190), mentre si guadagna di più in stati come il Belgio (€3.416) e la Germania (€2.843). Tra le principali capitali europee, Milano rimane in proporzione tra le più care dove vivere.

Disuguaglianze e salari

Le donne guadagnano in media all’ora almeno il 13% in meno degli uomini. Esistono grandi differenze tra gli Stati membri: nel 2020 il divario retributivo di genere più elevato è stato registrato in Lettonia (22,3%), mentre il paese dell’UE con il divario retributivo di genere più basso è stato il Lussemburgo (0,7%). Questi sono i dati del divario retributivo di genere dichiarati dal Parlamento Europeo.

Sebbene le donne laureate superino gli uomini laureati nell’UE, queste sono sotto-rappresentate sul mercato del lavoro. Quasi il 30% delle donne nell’UE lavora a tempo parziale rispetto all’8,4% degli uomini ed è molto più probabile che smettano di lavorare per prendersi cura dei figli e dei parenti.

Il divario retributivo si allarga con l’età e potrebbe aumentare a causa delle interruzioni di carrieradonne, anche se questi modelli variano da paese a paese. Si riscontrano differenze anche a seconda del settore: secondo i dati del 2020 il divario è più alto nel privato nella maggior parte degli Stati membri.

Senz’altro, questo divario salariale influisce anche nel pagamento dell’affitto. Tuttavia, per le donne che vivono da sole e hanno sulle spalle un affitto mensile diventa sempre più complesso trarre le somme a fine mese specialmente in città come Milano, dove appunto, l’affitto medio è di circa 1.200 euro al mese.


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A proposito dell'autore

Noemi Costanzo

Nasce a Ragusa il 29 ottobre 1996, è attualmente laureanda in lingue e culture europee. Ha vissuto in Francia, innamorata della lingua francese, di Parigi e del pain au chocolat. Appassionata di slow travel, ama immergersi nelle culture del mondo, esplorando nuovi posti e conoscendo nuove persone. Sogna una vita in America e una carriera nel giornalismo.
Coordinatrice della redazione di LiveUnict da luglio 2021.