L'autotrasporto è senza dubbio uno dei settori più colpiti dall’aumento dei carburanti: di conseguenza, il Governo cerca di mediare e martedì è dunque previsto un incontro con Teresa Bellanova, viceministra delle infrastrutture e della mobilità sostenibile.
Per l’autotrasporto sono già messi in conto 80 milioni di aiuti, ma le diverse organizzazioni del settore spingono: la soluzione sul caro-carburanti non è più rinviabile. Martedì, dunque, è previsto un incontro con Teresa Bellanova, viceministra delle infrastrutture e della mobilità sostenibile, per cercare di mediare la situazione.
In risposta ai mancati segnali del governo, sollecitati per contenere gli effetti dovuti agli aumenti di benzina e gasolio e per garantire comunque la prosecuzione delle attività, l’Unatras, l’unione delle associazioni nazionali più rappresentative dell’autotrasporto, ha proclamato lo stop per il prossimo 19 marzo, azione che viene ripresa anche da Confartigianato Trasporto e Fai-Conftrasporto, che spiegano che anche i loro tir saranno fermi per quella data.
“Si tratterà – spiega Maurizio Longo, segretario generale dell’organizzazione Trasportounito – di una sospensione dei servizi di autotrasporto merci finalizzata ad evitare un ulteriore indebitamento per le imprese”. Trasporto unito, infatti, annuncia lo stop per lunedì.
Inoltre, il 28 marzo è atteso in aula alla Camera il decreto Energia. Questo, tra le altre cose, stanzia 20 milioni di euro per il 2022 per la riduzione dei pedaggi autostradali. Le richieste, però, ora sono altre: rivedere la clausola del gasolio nei contratti di trasporto e intervenire a livello fiscale o con ulteriori agevolazioni.
Lo stop all’autotrasporto fa allarmare i consumatori: “Il blocco dell’autotrasporto avrà effetti diretti sulla collettività, sospendendo i rifornimenti di beni nel settore del commercio e portando ad una impennata dei listini al dettaglio nei negozi e nei supermercati – afferma Carlo Rienzi, il presidente del Codacons. -. Una conseguenza inevitabile, considerato che l’85% delle merce venduta in Italia viaggia su gomma, e un ulteriore danno per i consumatori, stremati al pari delle imprese dal caro-carburante”.
“Servono provvedimenti urgenti – dice il segretario nazionale della Cisl, Luigi Sbarra – quanto fatto finora non basta“.
“In tale situazione – conclude invece Rienzi -, dal Governo arriva un immobilismo vergognoso, e non si capisce cosa attenda l’esecutivo per azzerare immediatamente l’Iva su benzina e gasolio e ridurre le accise, anche in considerazione degli enormi guadagni incamerati dalle casse statali da novembre ad oggi grazie alla tassazione sui carburanti e alla crescita dei listini alla pompa”.
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