Reddito di emergenza ritardi: in Sicilia (e non solo), molti cittadini lamentano il mancato pagamento della quarta rata del reddito di emergenza. Ecco cosa succede.
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Reddito di emergenza ritardi: il pagamento della quarta rata del reddito di emergenza di settembre sarebbe dovuto avvenire entro novembre, ma ancora gli utenti non lo hanno ricevuto. Cosa sta succedendo?
Riguardo a ciò, l’Inps stesso, in passato, ha spiegato che ogni rata ha avuto una sua storia. In aggiunta a questo, il bonifico è strettamente collegato alla data di quando si è fatta richiesta: ci sono, inoltre, controlli aggiuntivi che l’ente sta ancora facendo.
Inizialmente, il pagamento relativo all’ultima mensilità per il reddito di emergenza 2021 era stato fissato per l’ultima settimana del mese di ottobre, ma è poi slittato al mese di novembre in quanto l’Inps non era ancora pronto per l’erogazione. Adesso, però, si è presentato questo nuovo ritardo.
Il reddito di emergenza è stato creato, in seguito alla pandemia, per aiutare le famiglie colpite dalla difficoltà economica portata dal lockdown.
Il reddito di emergenza comprende quattro mensilità: la prima fase era prevista solo con il lockdown che ha visto chiusi tutti i cittadini italiani dall’8 marzo fino al 9 maggio 2020, quindi due mesi di blocco delle attività lavorative e della mobilità generale. Una seconda fase, poi, a seguito della disposizione delle zone rosse durante l’inverno 2020.
Anche fuori dalle ondate di contagi che si sono susseguite, il governo Draghi ha voluto continuare ciò che il precedente Governo Conte Bis aveva iniziato, riconfermando per il mese di marzo, aprile e maggio 2021 una parte del reddito di emergenza. Successivamente, è stata confermata una seconda proroga per i mesi di giugno, luglio, agosto e settembre.
Il reddito di emergenza è basato sulla Dichiarazione sostitutiva unica ai fini Isee e calcolato in base al numero di componenti del nucleo familiare, alla presenza di minorenni e persone con disabilità.
Le domande sono ormai scadute, ma per beneficiarne era necessario avere un reddito familiare alla data di aprile 2021 inferiore al limite fissato dall’articolo 82, comma 5, del decreto-legge numero 34 del 2020, ovvero all’ammontare del REM. Inoltre, al momento della domanda era necessario che i cittadini risultassero essere residenti entro i confini del territorio nazionale ed avere un ISEE inferiore ai 15.000 euro.
Infine, per verificare l’effettiva regolazione dei pagamenti da parte dell’Istituto Nazionale Previdenza Sociale, si potrà procedere mediante le apposite credenziali personali, quali:
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