Quasi una settimana è trascorsa dallo scorso 15 ottobre, giorno in cui, per decreto, è stato ufficializzato l’obbligo del possesso della certificazione verde per l’ingresso in qualsiasi sede di lavoro.
Ciò ha comportato, certo, un aumento delle prime dosi iniettate e, di conseguenza, un’accelerazione della campagna vaccinale. Tuttavia in Italia sono ancora molti quelli che, per scelta o impossibilità a farlo, non sono ancora vaccinati. Per ottenere la certificazione verde (valida per 48 ore) questi scelgono la strada dei tamponi rapidi. Ciò sta comportando un vero e proprio caos tanto presso i centri per i test quanto presso le farmacie, letteralmente prese d’assalto. Come riporta il Giornale di Sicilia, anche in Sicilia la situazione è divenuta critica e, per tale ragione, risulta necessario prendere provvedimenti.
La Fofi (Federazione Ordini Farmacisti Italiani) ha proposto al Commissario straordinario per l’emergenza Covid, Francesco Figliuolo, di tenere le farmacie aperte oltre l’orario di lavoro, così come nei giorni di chiusura, in modo tale da far fronte alle richieste di tamponi da parte dei cittadini.
La proposta è stata accolta. Ora anche chi non ha prenotato un appuntamento potrà effettuare un tampone, con la promessa, da parte della Fofi, che i farmacisti “sapranno sfruttare questa opportunità per rendere un servizio ancora più efficace ed efficiente”.
Svolta anche in Sicilia
Intanto, come riportato dal Giornale di Sicilia in edicola, almeno la metà delle 356 farmacie dell’Isola ha trovato il modo di organizzarsi per dare a tutti la possibilità di fare il tampone, anche oltre l’orario di lavoro. È quanto confermato, tra l’altro, da Gioacchino Nicolosi, presidente regionale di Federfarma.
“Tanti colleghi, me compreso, hanno deciso di fissare gli appuntamenti per i tamponi all’ora di pranzo, quando la farmacia dovrebbe essere chiusa – ha spiegato Nicolosi – . Ma sono a conoscenza di altri che hanno scelto di restare aperti di sabato pomeriggio o di domenica mattina per permettere a quanta più gente possibile di fare il test che gli permette di lavorare anche se non sono vaccinati”.