Poche donne ai vertici delle aziende: “La differenza la fa il leader, non il suo sesso”

A che punto siamo sulla leadership al femminile in Italia? La pandemia da Covid-19, che incombe da ormai quasi due anni, ha aggravato sul ruolo delle donne nella società odierna? Per rispondere a queste domande LiveUnict ne ha parlato con due donne attiviste nel campo dell'empowerment e della leadership femminile.

Negli ultimi anni, il tema della leadership femminile e dell’empowerment per le giovani donne è sempre più al centro dell’attenzione. In Italia, infatti, l’uguaglianza di genere è fondamentale soltanto per circa un quarto degli italiani e appena il 18% delle posizioni regolate da un contratto da dirigente è occupato da donne, una percentuale che negli ultimi 10 anni è cresciuta di appena 0,3%, rimanendo quindi sostanzialmente invariata.

Leadership femminile: la situazione attuale

Inoltre, è proprio nei ruoli manageriali che emergono le maggiori differenze di retribuzione di genere nel nostro Paese. È uno dei dati emersi da un ampio studio da un ampio studio sulle politiche di uguaglianza genere sulla leadership femminile, realizzato dall’Osservatorio mercato del lavoro e competenze manageriali di 4.Manager – Donne al timone per la ripresa del Paese

“Certamente, piccoli passi sono stati fatti, la strada però è ancora lunga – esordiscono ai microfoni di LiveUnict la Presidente e la Vice Presindente, di YoungWomenNetwork, Francesca Dellisanti e Sabrina Carbone -. Nella nostra associazione lavoriamo anche per diffondere consapevolezza sulle diseguaglianze di genere, affinché le giovani generazioni ma anche quelle dei nostri mentori, e quindi più grandi, siano consapevoli delle discriminazioni e dei bias che ancora si trovano nei luoghi di lavoro”

“Negli ultimi anni – continuano – abbiamo visto tanti esempi virtuosi di donne con carriere di successo, al potere. Ma non siamo ancora soddisfatte dei risultati raggiunti. La nostra missione si potrà dire raggiunta solo quando questi casi non creeranno più stupore, non faranno più notizia solo per questioni di genere, ma faranno parte della nostra normalità”.

Essere donne imprenditrici

Al giorno d’oggi, una donna che decide di intraprendere un percorso imprenditoriale incomberà sicuramente in diverse difficolta durante il tragitto che compirà per arrivare al successo, a sentirsi soddisfatta di se stessa. “Le difficoltà che una donna incontra sono moltissime nonostante negli ultimi anni ci siano molte attività a supporto dell’imprenditoria femminile”, dichiarano la Presidente e la Vice.

“Le problematiche che si possono riscontrare sono di duplice natura – spiegano le due donne –Difficoltà oggettive: ancora oggi una giovane donna è costretta ad affrontare difficoltà che non riguardano il genere maschile. Infatti, basti pensare, per esempio, ad una ragazza che decide di fondare una propria impresa e contestualmente diventare madre. Purtroppo questi due lati della vita non sono complementari e capita che queste scelte abbiano un impatto irreversibile sulla nostra carriera ma anche sulla nostra vita privata. Per noi donne è ancora difficile essere sostenute nella conciliazione di vita privata e professionale. Inoltre, è evidente che la nostra società ha un bias culturale in cui le donne faticano a farsi riconoscere come imprenditrice, ovvero come una donna con autorità e capacità decisionale”.

Un altro fattore di cui parlano le attiviste di YMN sono “Fattori autolimitanti che ci imponiamo noi: poca autoconsapevolezza delle nostre potenzialità, paura di fallire e senso di inadeguatezza. Questi sono considerazioni che ci limitano e non ci permettono di esprimerci al meglio. Come donne ci mettiamo in discussione prima degli altri”.

“Nella nostra associazione – spiegano La Dellisanti e la Carbone – ci sono delle storie di socie che hanno intrapreso dei percorsi imprenditoriali che noi cerchiamo sempre di incoraggiare per permettere alle ragazze di sviluppare le proprie idee e realizzare i loro sogni. Lo facciamo attraverso il confronto con mentori che hanno storie imprenditoriali da condividere, con i nostri eventi di formazione. Ad esempio abbiamo parlato di gestione finanziaria, sviluppo di soft skills (come negoziare e gestione del tempo)”.

Cos’è YoungWomenNetwork?

YoungWomenNetwork è una community di giovani donne che credono nel potere della leadership e sulla forza delle donne nella società per i valori che le contraddistinguono. “YoungWomenNetwork – spiegano le due attiviste – è un’associazione nata nel 2012 come rete di giovani donne con l’obiettivo di condividere ispirazioni, visioni ed esperienze attraverso l’organizzazione di eventi di formazione, di networking e attività di mentoring”.

“Crediamo infatti nel potere delle relazioni, intorno a cui da sempre costruiamo le attività dell’associazione: fare rete è per noi il mezzo e lo scopo insieme – aggiungono Francesca Dellisanti e Sabrina Carbone -. Così come il mentoring è una delle attività centrali, il cui obiettivo è sostenere le giovani donne nelle fasi iniziali della loro carriera attraverso il supporto di un professionista che ha maturato esperienze e competenze da trasmettere ai più giovani”

Leader donna Vs Leader uomo

Ad oggi, la maggior parte dei soggetti a capo delle maggiori aziende sono uomini, poiché si teme ancora la figura della donna come figura principale. Secondo Forbes, infatti, nella top List dei migliori Amministratori Delegati in Italia, la maggior parte sono uomini. Si prova forse disagio nel rapportarsi con una leader?

“Disagio? E perché? La differenza lo fa il leader, non il suo sesso – hanno esordito la Dellisanti e la Carbone -. Di sicuro nel mondo del lavoro ci sono purtroppo ancora una serie di bias culturali che portano ad avere un atteggiamento diverso se il proprio capo sia donna o uomo ma alla fine, quello che conta, sono le sue competenze, le sue capacità di guidare la squadra verso i traguardi aziendali. . Ci dicevamo prima che sono ancora poche le donne al vertice, per questo non smettiamo mai di sviluppare competenze e skills di leadership durante i nostri eventi, per preparare le leader di domani ad affrontare le sfide del mondo del lavoro”.

“Ma proprio per aprire lo sguardo anche ai giovani uomini – hanno continuato – e superare eventuali bias, nel nostro percorso di mentoring abbiamo, dal 2020, introdotto la possibilità per i giovani ragazzi di essere seguiti da una mentor donna così da essere ispirati da una role model.

“Inoltre – continuano – alle giovani donne consigliamo di puntare sul confronto con persone che hanno già vissuto quell’esperienza, di prendere parte ad un percorso di mentoring, di coltivare il proprio network di conoscenze professionali e di mantenersi curiose, allenando le proprie capacità di apprendimento. E non smettere mai di credere in se stesse, spesso purtroppo auto-sabotiamo le nostre stesse idee. Ma quale miglior occasione per sviluppare autoconsapevolezza se non confrontandosi con le altre persone e con le loro esperienze? Certo, possono sempre iscriversi al nostro network!” 

Il Covid-19 ha aggravato sulla situazione delle donne

Sicuramente il covid-19 ha aggravato sulla situazione lavorativa di milioni di italiani, ma in particolare sono state le donne ad essere state compromesse, in primis perché hanno perso il lavoro o perché sono dovute restare a casa ad accudire i figli.

“Di sicuro la pandemia è stata l’ultima goccia che ha fatto esplodere il vaso. – dichiarano la Presidente di YMN e la Vice Presidente -. Il motivo è ben chiaro: i posti di lavoro persi sono stati lavori autonomi, part-time, contratti a termine non rinnovati, lavori a nero e soprattutto in settori quali: ristorazione, assistenza domestica, hospitality”.

“L’impatto sulle giovani donne è stato terribile – aggiungono – ha inciso in modo profondo sul livello di benessere e salute mentale. Un impatto negativo, sull’umore, sulla voglia di fare progetti, sull’autostima, sulla vita sentimentale. Chiare sono le ragioni di questo fenomeno: in primis le scelte di studio che le ragazze fanno, il futuro del lavoro è STEM, c’è uno skill gap incredibile in quei settori eppure le ragazze continuano a preferire percorsi di studio umanistici, dove è più difficile collocarsi”.

Molto deriva dalla cultura in cui viviamo, dove il ruolo della donna è associato ad un ruolo di cura, al lavoro e in famiglia. Ma siamo molto felici di vedere che le nuove generazioni sono molto più consapevoli e più preparate sulla gender equality. Per chi invece ha smesso di cercare o ha perso le speranze – concludono le due donne – consigliamo di continuare a credere in sé stesse, di coltivare un network che dia supporto, di non avere paura di chiedere supporto, di far sentire la propria voce a partire dalla condivisione degli impegni familiari fino alla sfera professionale”.


In Italia donne rinunciano al lavoro per i figli: così aumenta il Gender Gap

 

Noemi Costanzo

Nasce a Ragusa il 29 ottobre 1996, è attualmente laureanda in lingue e culture europee. Ha vissuto in Francia, innamorata della lingua francese, di Parigi e del pain au chocolat. Appassionata di slow travel, ama immergersi nelle culture del mondo, esplorando nuovi posti e conoscendo nuove persone. Sogna una vita in America e una carriera nel giornalismo. Coordinatrice della redazione di LiveUnict da luglio 2021.

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