L'Erasmus è un'esperienza di vita che ogni studente dovrebbero inserire nel proprio bagaglio culturale di vita. Apre la mente, ti fa sentire vivo e riesce a far relazionare giovani con lingue e culture differenti dalla propria. Ma, in questo periodo difficile a causa della pandemia da covid-19 è rimasto tutto uguale o la visione di questo progetto è differente? Ne abbiamo parlato con una studentessa di Unict attualmente in Erasmus a Siviglia.
Il Progetto Erasmus+, messo a disposizioni dalle Università europee, è un progetto che tutti gli studenti dovrebbero fare almeno una volta nella vita. L’Erasmus è un’esperienza che ogni studente dovrebbe averla nella propria vita e ricordarlo negli anni come un periodo di vita formativo ma allo stesso tempo unico. A tal proposito, la redazione di LiveUnict ha ascoltato l’esperienza di una studentessa di Ingegneria, dell’Università di Catania, attualmente in Erasmus a Siviglia, in Spagna.
Come si legge sui blog di viaggi dedicati al progetto Erasmus: “L’Erasmus non lo puoi spiegare – scrive Alessandro su un blog -. Quando cercavo di spiegarlo le persone mi hanno sempre guardato male, come se fossi un pazzo che parla di emozioni e sentimenti senza un filo logico, senza dire qualcosa di concreto. Ebbene, è così. L’Erasmus non lo puoi raccontare. Lo devi provare. Lo devi vivere”.
In Italia, attualmente per accedere ai locali dell’Università gli studenti devono essere in possesso di alcuni requisiti legati alla pandemia da covid-19. Infatti, è obbligatorio indossare la mascherina, essere in possesso del Green pass e rispettare le lontanate di sicurezza non creando assembramenti. Ma nelle università straniere qual è la situazione?
“Qui a Siviglia – spiega Veronica, studentessa Erasmus a Siviglia – studio presso la ETSI (Escuela Tècnica Superior De Ingenieria) appartenente all’università di Siviglia (US). A differenza delle università italiane, non vi sono regole di accesso, non vi è l’obbligo di Green Pass per accedere ai locali dell’ateneo, ma vige solo obbligo di uso della mascherina nelle aule durante le lezioni e in generale per muoversi all’interno dell’università”.
Mentre a Siviglia non vi è nessun obbligo di Green pass per frequentare i locali universitari, situazione invece opposta in Italia.
“Sono arrivata a Siviglia il 12 settembre – continua la studentessa – e al momento le restrizioni presenti sono l’uso della mascherina nei luoghi al chiuso e nei mezzi di trasporto pubblici. Le regole per stare seduti al tavolo prevedono un massimo di 10 persone all’aperto e di 8 persone al chiuso. Da qualche giorno, inoltre, non c’è più nessuna restrizione sugli orari”.
Gli studenti che decido di affrontare tale esperienza si distinguono in studenti che scelgono di viverla in una residenza universitaria e studenti che invece optano per prendere in affitto una stanza in una casa condivisa con altri studenti. Veronica racconta ai microfoni di LiveUnict come si svolgono le sue giornate tipo tra una lezione all’Università ed un’uscita con gli amici.
“Io ho deciso di affittare una stanza in un appartamento condiviso con altri studenti – racconta la ragazza –.Vivo con una ragazza e un ragazzo entrambi italiani e studenti di ingegneria come me, e una ragazza inglese anche lei Erasmus”.
“Sia le lezioni che i laboratori di pratica sono completamente in presenza – racconta -. Per fortuna, sia l’intero campus che le aule sono abbastanza grandi da poter permettere a tutti gli studenti di seguire in modo presenziale tutte le lezioni pur mantenendo la distanza di sicurezza”.
“Vi sono posti segnati con bollini rossi dove non ci si può sedere e posti con bollino verde dove invece è permesso. Le lezioni sono molto interattive – continua – ed è un bene che sia tutto in presenza (soprattutto per noi studenti erasmus) per poter instaurare più facilmente un rapporto Studente-Professore o tra studenti stessi”.
“Il campus è pieno di studenti Erasmus – spiega Veronica – siamo tantissimi, provenienti da qualsiasi parte del mondo, nonostante la situazione legata al covid-19. L’ETSI è il campus con maggior numero di studenti Erasmus, rispetto agli altri campus dell’Università di Siviglia”.
“Sicuramente la situazione Covid penalizza un po’ perché non permette di vivere al 100% la vita Erasmus. Si è più limitati nelle conoscenze e nelle esperienze che normalmente uno studente Erasmus farebbe in condizioni normali”. Però nonostante ciò sto vivendo un’esperienza bellissima e consiglio a tutti di provare perché, a parer mio, la vita Erasmus apre la mente e ti permette di vedere, scoprire, conoscere ogni giorno (sia quando si è in università, che al di fuori) cose nuove, culture e modi di vivere differenti da quelli italiani, differenti da quello a cui siamo abituati. Sto conoscendo persone fantastiche e nonostante tutto posso dire di aver trovato una bella famiglia Erasmus”.
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