Aumenta nettamente il prezzo della benzina in Sicilia: si superano anche i 2 euro al litro. Ma perché? I chiarimenti del coordinatore regionale di AssoPetroli.
In Sicilia il prezzo della benzina sale sempre di più. In una stazione di rifornimento di Termini Imerese (in provincia di Palermo), il costo del carburante ha superato la soglia psicologica, con la benzina che in città si trova al costo “servito” che oscilla tra 1,64 e 1,67 euro per litro. Ma a cosa è dovuto questo rincaro?
“C’è un problema di royalties, cioè di diritti che i concessionari autostradali caricano ai gestori delle stazioni di servizio – spiega Luciano Parisi, coordinatore regionale di AssoPetroli – . I gestori, che partecipano ad un bando, sono costretti ad aumentare il prezzo di listino alla pompa per assicurarsi quel margine di sostenibilità economica e per mantenere il servizio autostradale”.
A rischio anche posti di lavoro.
“I volumi di vendita in autostrada si sono abbassati del 60% – continua Parisi – . Le compagnie petrolifere consigliano ogni giorno il prezzo al litro di benzina e gasolio, che si sono quasi allineati, ma per le stazioni di carburante in autostrada i costi sono diventati sempre più insostenibili. I prezzi alla pompa in autostrada scoraggiano chiunque, con il conseguente crollo dei litri erogati ed i gestori sono costretti anche a licenziare. Il settore si è ormai avvitato su se stesso“.
Secondo i calcoli dell’Unione nazionale consumatori, guardando gli ultimi dati sui prezzi dei carburanti, dall’inizio dell’anno (e cioè dalla rilevazione del 4 gennaio), un pieno da 50 litri sarebbe aumentato di 10 euro e 68 centesimi per la benzina e di 9 euro e 25 centesimi per il gasolio, con un rincaro, rispettivamente, del 14,8% e del 14%.
Dalla rilevazione del 7 settembre 2020, invece, quando il prezzo della benzina era pari a 1,398 euro al litro e il gasolio a 1,282 euro al litro, “un pieno da 50 litri costa invece 12 euro e 84 cent in più per la verde e 11 euro e 12 cent in più per il diesel, con un rialzo, rispettivamente, del 18,4% e del 17,4%“.
Questo problema, comunque, non riguarda solo gli automobilisti: in Italia, infatti, l’85% delle merci viaggia sulla strada e quindi l’aumento dei prezzi dei carburanti ha effetto anche sulla spesa delle famiglie e sui costi delle imprese.
A subire gli effetti dei prezzi dei carburanti sarebbe l’intero sistema agroalimentare, in cui, secondo la Coldiretti, “i costi della logistica arrivano ad incidere fino dal 30 al 35% su prodotti freschi per frutta e verdura“.
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