A differenza del nome proprio, il cognome ha avuto una storia e una diffusione diversa e travagliata. In molti Stati ĆØ indispensabile allāanagrafe per il riconoscimento di un individuo, in altri, invece, non esiste, come in Eritrea e in Etiopia, Paesi in cui al nascituro, oltre al nome proprio, viene dato anche il nome paterno. Ecco la storia di alcuni cognomi catanesi: in questo caso, parleremo dei cognomi che iniziano per la lettera C, D e F.
I cognomi piĆ¹ diffusi a Catania con la lettera A e B
C: Caponnetto, Caruso, Castiglione, Castorina, Catalano, Catania, Cavallaro, Coco, Condorelli, Consoli e Crimi
Caponnetto ĆØ un cognome tipico del paese di PaternĆ². La sua derivazione ĆØ incerta: potrebbe avere attinenza con delle caratteristiche fisiche particolari, come la testa. Inoltre, il suffisso finale in āetto con valore diminutivo apre a possibili interpretazioni: potrebbe essere un vezzeggiativo o un dispregiativo.
I giovani che lavorano in campagna o nelle miniere di zolfo erano chiamati ācarusiā, da cui trae origine il cognome Caruso. Diverse radici per Castiglione: deriva da toponimi nordici diffusi durante il Medioevo, ma il ceppo siciliano ĆØ quello piĆ¹ consistente di tutta la penisola, nonostante lāunico borgo omonimo nella provincia di Catania sia Castiglione di Sicilia.
Castorina sembrerebbe derivare dal panno di lana ācasturinuā che agricoltori e allevatori usavano dāinverno per sostenere le temperature fredde. Primo nel comune di Reggio Calabria ma diffuso anche nel catanese ĆØ il cognome Catalano, che ĆØ legato alla provenienza dalla regione spagnola della Catalogna.
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Assai popolare nel comune di Bronte, Catania ĆØ uno di quei cognomi, che come Messina, Palermo e Ragusa, deriva dal toponimo geografico. Il cognome piĆ¹ diffuso a Milo ĆØ Cavallaro che sembrerebbe essere nato in etĆ medievale ed ĆØ strettamente legato alle professioni di matrice equestre. Spicca in prima posizione nel comune catanese di Viagrande il cognome Coco, che sembra avere attinenza con lāarte culinaria e la professione del cuoco.
Incerta ĆØ la derivazione di Condorelli. Esso, infatti, sembra che possa essere collegato a due radici greche: dal termine grecanico āchondrosā (grosso) o dal termine greco ākontosā (breve). Cognome di unāimportante casata nobiliare mascaluciese dellā800, Consoli ĆØ un latinismo da āconsulā, cioĆØ console. Infatti, sembrerebbe che la ācantantessaā, Carmen Consoli, sia imparentata con la nobile famiglia di Mascalucia. Tornando allāetimologia greca, invece, Crimi, cognome diffuso sia a Catania che a Messina, deriva dal nome proprio greco āKlimisā, ovvero Clemente.
D: DāAmico, Di Mauro e Distefano
Dāamico, con la sua variante Damico, ĆØ un cognome dalle origini medievali. Si ha una primissima traccia in un atto del 1432 e deriva dal latino āamicusā, che oltre a significare āamicoā, vuol dire ābenevolo, alleatoā. Altra storia per Di Mauro, che potrebbe derivare da un patronimico, poichĆ© uno dei capostipiti della famiglia si chiamava Mauro, e quindi letteralmente sta per āfiglio di Mauroā. Distefano, presente nella sua variante patronimica di Di Stefano, ha origini cristiane e si ĆØ diffuso durante il Medioevo per via del culto di Santo Stefano.
F: Faro, Fichera e Finocchiaro
Faro rientra tra quei cognomi di origine etimologica incerta: potrebbe avere familiaritĆ con il greco āpharosā (faro, la torre marittima di segnalazione) o potrebbe venire da nomi ormai caduti nellāoblio come Fara. Legato alla coltivazione o alla vendita dei fichi ĆØ il cognome Fichera ed ĆØ molto diffuso nel comune di Motta SantāAnastasia. Stessa sorte anche per Finocchiaro, che pare riferirsi ai venditori o coltivatori di finocchi, 1Ā° cognome nel comune di Aci SantāAntonio.
Tutti gli altri cognomi diffusi a Catania verranno trattati nei successivi articoli in ordine alfabetico.