Il nodo sul “green pass” fa infuriare i partiti di Governo, ancora al tavolo di confronto per prendere una decisione condivisa circa le modalità precise in cui utilizzare la certificazione attestante l’avvenuta vaccinazione. Ma alcuni, tra la Sicilia e Milano, si sono portati avanti apponendo già il divieto di ingresso nei propri locali a coloro i quali non sono stati ancora vaccinati. La scelta potrebbe essere favorita dall’idea di creare uno spazio sicuro ed evitare ulteriori strette e chiusure.
“Green pass” obbligatorio
Proprio in Sicilia ben tre locali, due sul lungomare di Agrigento e uno a Palermo, hanno anticipato le scelte del governo nazionale e chiuso l’ingresso ai non possessori della certificazione verde. Tuttavia hanno presto ricevuto insulti e critiche tramite i social e i servizi di recensioni online.
Diversa invece la situazione all’Università Statale di Milano, che mira a diventare la prima università italiana libera dal Covid. Si richiederà pertanto il certificato agli studenti che vorranno usufruire degli alloggi al fine di creare “isole sicure” esenti da possibili focolai. I ragazzi interessati potranno vaccinarsi fino al 31 dicembre e chiudere così di entrare in graduatoria per un posto.
Le soglie di rischio
Rientra nel dibattito anche la questione in merito ai criteri di rischio per decidere i colori delle regioni. In seguito alla vaccinazione di massa, infatti, l’impatto dell’epidemia ha subìto delle significative modifiche tali da portare a nuove valutazioni. Il braccio di ferro è fra Regioni e Governo nazionale sulle procedure da attuare per decidere le nuove soglie di occupazione dei posti letto in ospedale.
Si mira in questo modo da un lato a rivalutare le misure di contenimento sulla base di nuovi parametri da usare e, allo stesso tempo, creare una mappatura dei vaccinati che potranno accedere a luoghi affollati e potenzialmente pericoli per la circolazione del virus.